A cura di Pasquale Pisapia – Sviluppo comparto imprese
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato il 29 luglio 2025 una circolare che ridefinisce in modo chiaro chi può davvero fregiarsi del titolo di start-up innovativa. Con l’entrata in vigore della Legge 193/2024, cambiano i criteri di accesso e permanenza nella sezione speciale del Registro Imprese.
Vediamo insieme cosa serve davvero per essere riconosciuti come start-up oggi.
Cosa significa essere una vera start-up innovativa oggi?
Per essere considerate start-up innovative, le imprese devono:
- Rientrare nei parametri europei delle PMI, come definiti dalla raccomandazione UE 361/2003.
- Non superare i 5 milioni di euro di valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività.
Questi due requisiti vanno rispettati congiuntamente. Non basta uno solo.
Quali attività sono escluse dalla definizione?
Due settori in particolare vengono esclusi dalla possibilità di essere riconosciuti come start-up innovative:
- Consulenza: attività basate sulla fornitura di supporto tecnico o professionale (codici ATECO come 70.2 o 74.99).
- Agenzia: imprese che svolgono funzioni di intermediazione commerciale (come gli agenti di commercio regolati dalla Legge 204/1985).
Il MIMIT ha chiarito che queste attività, pur potendo essere innovative in altri aspetti, non rispondono ai criteri previsti per lo status speciale.
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Per quanto tempo si può restare nella sezione speciale?
La permanenza nella sezione speciale del Registro Imprese è limitata a cinque anni, ma solo se l’azienda dimostra almeno uno dei seguenti elementi di crescita:
- Spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 25% dei costi totali.
- Contratti di sperimentazione con enti pubblici.
- Aumento del 50% dei ricavi o dei dipendenti tra il secondo e il terzo anno.
- Ingresso di capitali qualificati superiori a 50.000 €, con almeno il 20% di investimenti in R&S.
- Brevetto intestato alla società (non basta una licenza o un diritto su software).
- Non valgono modelli di utilità o software registrati: serve innovazione brevettata e intestata.
È possibile restare oltre i 5 anni?
Sì, ma solo in un caso. La nuova normativa introduce la possibilità di estendere lo status fino a 7 anni, ma è riservata alle imprese che:
- Stanno avviando una fase di scale-up, cioè una crescita strutturata e continua.
- Dimostrano una trasformazione reale da impresa sperimentale a modello di business consolidato.
Start-up nel 2025: non basta essere giovani
Il nuovo approccio del MIMIT sposta l’attenzione dall’idea alla realizzazione, dal potenziale alla crescita effettiva. Avere una buona intuizione oggi non è sufficiente: serve dimostrare investimenti, innovazione reale, sviluppo strutturato e tracciabilità delle performance.
Riepilogo pratico
Requisito / Condizione | Dettaglio |
---|---|
PMI + Fatturato | Rispettare la definizione europea di PMI e non superare 5 milioni annui |
Attività escluse | Agenzie e consulenze (codici ATECO esclusi) |
Durata iscrizione | 5 anni con almeno 1 tra 5 criteri (brevetto, investimenti, crescita…) |
Estensione a 7 anni | Solo per chi avvia un concreto processo di scale-up |
Un consiglio operativo
Se gestisci una giovane impresa che punta all’innovazione, valuta attentamente il codice ATECO, traccia investimenti in R&S, e prepara un piano di crescita. Le nuove regole premiano le realtà che dimostrano visione e solidità, non solo creatività.
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