L’ufficio studi nazionale della Confcommercio ha indicato che, nel 2025, le spese obbligate si attestano al 42,2%. Un dato che evidenzia come le spese non comprimibili, per esempio quelle destinate alla casa, alle polizze assicurative e ai carburanti, ormai gravino per oltre 9mila euro sulle tasche dei cittadini.
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Un fardello più che oneroso che comprime la capacità di spesa, affossa la domanda interna e i consumi. Dal 1995 a oggi le spese obbligate sono lievitate di oltre il 5% (allora erano attestate intorno al 37% del totale). Tra i costi che incidono maggiormente ci sono quelli relativi all’abitazione (oltre 5mila euro, ossia 109 in più rispetto all’anno scorso) e poi a seguire le assicurazioni, i carburanti e l’energia.
Un tema ripreso dal presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli che ha auspicato interventi urgenti che possono ridurre la tassazione e ridare fiato alla domanda interna. “Siamo di fronte a un fenomeno strutturale – ha aggiunto sul piano locale Marco Amelio, presidente provinciale di Confcommercio Ferrara – che erode la capacità di spesa delle famiglie, penalizzando il comparto del commercio, del turismo e dei servizi, Un ambito che rappresenta oltre il 60% delle imprese attive sul nostro territorio. Negli ultimi 30 anni i costi energetici pesano più del 178%”.
Amelio ha spiegato che “a fronte dei costi generali a pagare il prezzo più alto sono le realtà del Terziario e con esse l’intero tessuto economico locale. Non è solo una questione di numeri, Ferrara e la sua provincia sono territori con un progressivo invecchiamento, un elemento che modifica in maniera significativa le abitudini di consumo. Cresce infatti l’attenzione verso i settori della Salute, Tempo libero, benessere e Servizi alla persona, che rappresentano nuove aree di sviluppo ma anche necessitano di politiche mirate. Le imprese ferraresi stanno cercando di adeguarsi a questa nuova domanda ma da sole non posso reggere l’urto dei costi fissi, in continua crescita ed un mercato interno che fatica a ripartire. Serve un cambio di passo”.
Da qui l’appello alle istituzioni da parte di Confcommercio Ferrara: “Servono misure concrete per contenere i costi energetici, interventi fiscali a favore delle famiglie, politiche di sostegno al potere di acquisto. In questa prospettiva, Confcommercio chiede un incontro alla Camera di Commercio di Ferrara Ravenna, ossia la Casa delle imprese, affinché possa farsi concreta portavoce di queste esigenze ai livelli istituzionali competenti. E’ fondamentale creare un azione coordinata e condivisa che coinvolga tutti i protagonisti economici e sociali del territorio per affrontare una situazione che rischia di compromettere la vitalità del tessuto commerciale locale”.
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