(Agen Food) – Rieti, 12 ago. – di Olga Iembo – Posizionamento sul mercato, buona visibilità, crescita del fatturato, espansione delle attività, sono gli obiettivi di ogni azienda che, non a caso, è chiamata a puntare molto sulle occasioni in cui poterli perseguire. Occasioni in cui mettere in evidenza il proprio lavoro, potersi confrontare con gli altri attori del mercato, poter scambiare informazioni e stringere rapporti di interscambio che rappresentano un arricchimento comune. Occasioni proprio come la Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino che offre questo tipo di opportunità chiamando a raccolta operatori di diverse regioni d’Italia e persino di diversi Stati esteri.
Le Ambasciate di Ungheria, Angola, Ecuador, Marocco, Messico e Vietnam, hanno infatti già confermato la loro presenza all’imponente manifestazione che, quest’anno, per la sua XIV edizione tenta il raddoppio e passa da cinque a dici giorni. Dal 29 agosto al 7 settembre Rieti sarà il centro dell’universo “peperoncino”, cosa che non vuol dire solo agricoltura ed enogastronomia, ma anche tutto quanto fa parte di un mondo ricco, vario, stimolante… piccante!
Oltre alle decine di stand che punteggeranno le vie di Rieti, la Fiera ospiterà tanti diversi appuntamenti che rappresenteranno un’esperienza a 360 gradi per la moltitudine di persone che ogni anno vivono la Fiera e il territorio. Convegni, laboratori didattici, show culinari, esposizioni, mostre, visite guidate, presentazioni di libri, degustazioni, aree per bambini, importanti momenti divulgativi tecnico scientifici, gli immancabili spettacoli dal vivo con beniamini del mondo della musica e dello spettacolo e, soprattutto, scambio e confronto fra produttori, il tutto in una cornice di allegria, musica, colori e calore, perché in tanti, per lunghi mesi, preparano con cura la manifestazione per accogliere chi arriverà nel modo migliore. E’ un lavoro lungo e minuzioso, che coinvolge moltissimi protagonisti che garantiscono il proprio prezioso contributo al Comitato organizzatore: tante categorie professionali, privato e pubblico insieme, in una sinergia che rappresenta un esempio virtuoso di valorizzazione delle capacità e delle eccellenze locali.
In prima fila, fra gli altri, anche la Camera di Commercio di Rieti Viterbo,una delle“colonne” dell’evento che, con la più piena convinzione, punta su questa strategica occasione di crescita e sviluppo per le aziende che sono “sue”, perché “suo” è il territorio, come anche “sua” è la Fiera. Come racconta efficacemente ad Agen Food il vice presidente Leonardo Tosti.
Dott. Tosti, a fine agosto torna a Rieti la Fiera Mondiale del Peperoncino, che ormai è identificata come una delle più importanti del sud Italia… Qual è il ruolo della Camera di Commercio rispetto all’organizzazione di un evento così importante?
“La Camera di Commercio di Rieti Viterbo è da sempre un convinto sostenitore di eventi che promuovono il nostro territorio e le sue eccellenze. Per la Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino, il nostro impegno è duplice e significativo. In primo luogo, interveniamo direttamente con un importante contributo economico, riconoscendo il valore di questa manifestazione come volano per l’economia locale e nazionale. In secondo luogo, saremo presenti con un nostro stand istituzionale all’interno della fiera gestito con il supporto della nostra Azienda Speciale Centro Italia. Questo spazio non sarà un semplice punto informativo; al contrario, lo abbiamo concepito come un vero e proprio palcoscenico per le nostre tipicità. Qui, i visitatori potranno partecipare a degustazioni guidate di prodotti tipici locali, un’occasione imperdibile per assaporare e apprezzare le autentiche espressioni della nostra enogastronomia”.
Lei definirebbe questa Fiera un modello virtuoso di cooperazione sul territorio e del “fare rete” a favore delle realtà locali?
“Assolutamente sì. La Fiera Mondiale del Peperoncino è un esempio lampante di come la cooperazione e il ‘fare rete’ possano generare risultati straordinari per il territorio. L’impegno congiunto di enti pubblici, associazioni di categoria, imprenditori e volontari ha permesso alla manifestazione di crescere esponenzialmente nel corso degli anni, diventando un appuntamento irrinunciabile che genera ricadute positive su tutta la filiera economica e sociale”.
Qual è in termini di opportunità per gli operatori del territorio il valore di questa manifestazione?
“Il valore di questa manifestazione in termini di opportunità per gli operatori del territorio è notevole. La Fiera offre una vetrina unica per le nostre aziende, permettendo loro di esporre i propri prodotti, incontrare nuovi clienti, stabilire contatti commerciali e stringere partnership. È un’occasione per accrescere la visibilità, posizionarsi sul mercato e intercettare nuove tendenze, contribuendo concretamente alla crescita del fatturato e all’espansione delle attività”.
Ci da un po’ di numeri dell’indotto che genera la Fiera facendo riferimento agli anni passati?
“Da verifiche che abbiamo fatto confrontandoci con gli operatori economici, posso sicuramente affermare che l’indotto generato dalla Fiera negli anni passati è stato sempre molto significativo. Parliamo di oltre due milioni e mezzo di euro ad esempio per quanto riguarda la passata edizione e che si sono riversati sul territorio attraverso l’occupazione temporanea, il settore ricettivo, la ristorazione, i trasporti e tutte le attività collaterali legate all’organizzazione e alla fruizione dell’evento. L’afflusso di visitatori da ogni parte d’Italia e dall’estero si traduce in un notevole impulso per l’economia locale”.
Nel corso degli anni la Fiera è cresciuta sempre più, secondo lei a quali aspetti è da attribuire maggiormente questo successo?
“Il successo crescente della Fiera è attribuibile a diversi fattori. Innanzitutto, la passione e la dedizione degli organizzatori e di tutti coloro che, a vario titolo, contribuiscono alla sua realizzazione. In secondo luogo, la capacità di innovare e di proporre sempre nuove iniziative, mantenendo vivo l’interesse del pubblico. Non da ultimo, la versatilità del prodotto ‘peperoncino’, che permette di esplorare ambiti diversi, dall’agroalimentare alla cultura, dall’arte al benessere. Infine, direi che la sua natura di evento ‘identitario’ per Rieti, in grado di coinvolgere e unire la comunità, è un elemento importante”.
La Fiera è anche un’occasione di confronto con realtà dell’agroalimentare di altre regioni e di altri paesi, che tipo di sinergie e di benefici economici e strategici possono nascere in contesti di questa portata?
“Questo è un aspetto di fondamentale importanza. La Fiera non è solo una vetrina, ma anche un prezioso hub di confronto e scambio. La presenza di realtà agroalimentari di altre regioni e paesi crea sinergie uniche. Si possono stringere accordi commerciali, avviare collaborazioni di ricerca e sviluppo, e soprattutto apprendere dalle migliori pratiche altrui. Dal punto di vista economico, si aprono nuove opportunità di mercato e di esportazione per i nostri prodotti. Strategicamente, la possibilità di confrontarsi con diverse culture e approcci produttivi stimola l’innovazione e la competitività delle nostre imprese, permettendo loro di ampliare le proprie prospettive e di affrontare con maggiore consapevolezza le sfide del mercato globale. Anche in questo caso la Camera di Commercio di Rieti Viterbo vuole svolgere un ruolo di promotore e facilitatore: sempre all’interno della fiera, la Camera di commercio organizzerà infatti un evento convegnistico dedicato all’internazionalizzazione e al neonato marchio collettivo della provincia di Rieti ‘REA Qualità Reatina’ a cui interverranno gli addetti commerciali delle Ambasciate che parteciperanno alla Fiera. Saranno inoltre previste visite guidate degli ambasciatori presenti in alcune realtà imprenditoriali del territorio reatino, ad ulteriore testimonianza del nostro impegno nel creare concrete opportunità di sviluppo e internazionalizzazione per le nostre aziende”.
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