La consigliera regionale del Partito Democratico, Micaela Vitri, ha espresso forti perplessità sull’annuncio dell’estensione della Zona Economica Speciale (ZES) Unica alle Marche e all’Umbria, accusando la Giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli di celebrare un provvedimento ancora lontano dall’avere ricadute concrete sul territorio.
Secondo Vitri, così come è stata impostata, la misura rischia di trasformarsi in un’operazione di facciata, con benefici marginali per le imprese della provincia di Pesaro e Urbino. La proposta approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 agosto 2025 prevede crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali, macchinari e immobili, semplificazioni amministrative e aggiornamento del Piano strategico ZES, con priorità ai territori colpiti dal sisma e ai progetti di riconversione industriale.
Tuttavia, si tratta ancora di un disegno di legge che dovrà affrontare l’iter parlamentare. Per la consigliera, ad oggi solo i comuni di Frontone e Serra Sant’Abbondio rientrerebbero tra le aree che beneficeranno dell’esenzione dal credito d’imposta, lasciando esclusa gran parte della provincia.
Vitri chiede quindi risorse certe, tempi definiti e trasparenza nella definizione delle aree coinvolte, sottolineando che le imprese non possono fondare le proprie strategie di sviluppo su semplici annunci politici.
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