Italia e Brasile, sempre più sinergie nel settore It

È di pochi giorni fa l’ennesima operazione in Brasile sul settore It da parte di aziende italiane. Il gruppo Lynx, controllato dalla holding familiare dei Moretti, ha chiuso la scorsa settimana l’acquisizione strategica della Impar, tech company brasiliana specializzata in soluzioni digitali su piattaforma Microsoft con verticali su digitalizzazione di processi, automatizzazione delle operazioni e valorizzazione dei dati delle imprese.

Grazie a clienti di alto profilo come Heineken, Tim, Vale e Globo si è posizionata come una realtà molto promettente in Brasile con un fatturato di circa 10 milioni di euro e 200 dipendenti.

Italia sempre più protagonista nel tech brasiliano

Negli ultimi mesi si è intensificata in modo evidente la presenza di aziende italiane nel mercato tecnologico brasiliano attraverso operazioni di m&a particolarmente rilevanti. Almaviva, realtà specializzata nella digital transformation, ha recentemente concluso il closing per l’acquisizione di Tivit, uno dei principali operatori It del Brasile, con 15.000 dipendenti e un fatturato annuo che sfiora i 2 miliardi di real.

Poco prima, a maggio 2025, Bip ha finalizzato l’acquisto di Bitka, azienda brasiliana attiva nell’intelligenza artificiale e nell’analisi avanzata dei dati, con focus su settori come mining, finance e manifattura. L’operazione ha incluso l’integrazione di oltre 140 specialisti, rafforzando significativamente il profilo tecnico del gruppo.

Anche Gellify, piattaforma italiana B2B per l’innovazione, ha investito in Brasile acquisendo la maggioranza di Alterego Business, società focalizzata sulla customer experience e performance. E risale alla fine del 2024 l’acquisizione da parte di Zucchetti di D4Sign, startup leader nel campo della firma elettronica, in un’operazione da circa 32 milioni di dollari.

Ma le aziende italiane in Brasile non crescono solo con acquisizioni, c’è chi si è basato nel paese sudamericano come Engineering splittando le attività tradizionali di system integrator da quelle di digital transormation, offrendo le proprie soluzioni digitali a clienti brasiliani e in pochi anni è cresciuta con un team di oltre mille persone.

Il potenziale digitale del Brasile attrae investimenti da tutta Europa

Questi investimenti non sono casuali. Secondo quanto emerge dal report Brazil Transactions Insights – Winter 2025 pubblicato da Kroll, su circa 1.450 operazioni di m&a concluse nel 2024, il settore della tecnologia sia risultato il più attivo, seguito da finanza e assicurazioni, energia, utilities e sanità. Il Brasile si è ormai affermato come uno dei mercati più attrattivi per le operazioni di m&a tech da parte di aziende italiane ed europee.

Il motivo non è soltanto la dimensione del Paese, ma soprattutto il suo potenziale digitale. Il Brasile è oggi un hub strategico per lo sviluppo e l’espansione in tutta l’America Latina. Con oltre 160 milioni di utenti internet e più di 100 milioni di consumatori attivi nel commercio elettronico, la popolazione brasiliana è altamente digitalizzata.

A questo si aggiunge una base locale estremamente dinamica: oltre 13.000 startup, un solido ecosistema di incubatori e acceleratori, università tecniche competitive e più di 1.500 fintech operative. In molti comparti chiave – intelligenza artificiale, data analytics, tecnologie cloud, cybersecurity – il Paese ha raggiunto una maturità tecnologica che lo rende pronto ad adottare e integrare soluzioni avanzate.

Il Brasile si conferma, quindi, non solo come destinazione commerciale, ma come vero laboratorio di innovazione e trasformazione digitale per i gruppi europei più lungimiranti, tra cui diverse aziende italiane che, anche in queste settimane, hanno negoziazioni in corso o nuovi target nel radar. (riproduzione riservata)

*Managing partner di Gm Venture
Presidente Camera di Commercio San Paolo