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- Scritto da Redazione ASI
- Categoria: Politica Nazionale
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(ASI) Roma, 10 agosto. “Non poteva mancare la mazzata del giorno del Governo Meloni alle imprese. Non solo il trio delle meraviglie Meloni-Giorgetti-Urso aveva introdotto a carico delle imprese, tra le varie gincane e i numerosi balzelli, le ormai famose polizze anticatastrofali.
Adesso si apprende che lo stesso Governo, in vista della Manovra, sta programmando un’ulteriore limitazione di uno degli strumenti che avevano garantito liquidità e resilienza al tessuto produttivo durante e dopo la pandemia, ovvero il Fondo centrale di garanzia per le pmi gestito dal Mediocredito Centrale. Questo strumento ha garantito prestiti e liquidità alle imprese italiane per 250 miliardi, con una percentuale bassissima di escussione delle garanzie pubbliche, pari a circa il 2%. Dopo un precedente assottigliamento della percentuale di copertura dei prestiti bancari da parte del Fondo, sempre operata dall’Esecutivo Meloni, adesso apprendiamo che la stessa stipula della polizza anticatastrofale da parte delle aziende diventerà condizione ineliminabile per l’intervento del Fondo. Quello di Meloni e Giorgetti non è lo ‘stato minimo’ di neoliberista memoria, di per sé già agghiacciante, ma è lo ‘stato infimo’. A Confindustria e a tutte le associazioni di imprese: al prossimo anno di azzeramento della crescita economica e al prossimo mese di calo della produzione industriale non vi lamentate più. Noi come sempre, a maggior ragione in vista della prossima Legge di bilancio, ci batteremo per alleggerire il carico fiscale su imprese e ceto medio, per cancellare o limitare al massimo il balzello delle polizze anticatastrofali e per ridare smalto al Fondo centrale di garanzia per le pmi”. Lo comunicano in una nota i parlamentari M5S delle Commissioni bilancio e finanze di Camera e Senato.
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