Crisi agricola in Irpinia | Irpinia24


Il COAPI (Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani) ha lanciato da tempo il grido d’allarme sulla crisi dell’Agricoltura Avellinese. Grido già raccolto dalla Provincia di Avellino che il 29 maggio scorso ha adottato una delibera in cui la ha riconosciuta chiedendo alla Regione Campania ed al Governo, atti straordinari conseguenti oltre che un sostanziale cambio di passo nel modo con cui si affrontano i problemi dell’agroalimentare, prendendo atto dei rischi mortali per il sistema produttivo della piccola e media impresa. Denuncia quanto mai fondata quella delle due Associazioni degli allevatori che hanno animato le mobilitazioni contro la crisi in provincia di Avellino nei mesi scorsi (l’Associazione UNIAGRI e il Comitato Spontaneo degli Agricoltori della Media Valle del Sabato) e atto di importante responsabilità quello della Provincia di Avellino che non permette più sottovalutazioni e che, purtroppo, deve prepararci ad una serie di eventi di crisi che nessuno potrà definire “non prevedibili”.

Oggi esprimiamo il nostro pieno sostegno al Comitato spontaneo degli Agricoltori della Media Valle del Sabato, guidato da Roberto Lauro, che ha lanciato un grido d’allarme a seguito della caduta anticipata e generalizzata delle nocciole nel luglio 2025. Questo fenomeno ha causato perdite produttive che oscillano tra il 60% e il 90% per le aziende colpite, compromettendo la loro sostenibilità economica a causa di frutti non utilizzabili o parzialmente formati.

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Tutto il COAPI, di cui il Comitato Spontaneo degli Agricoltori della Valle del Sabato è parte insieme a centinaia di presidi e movimenti di tutta Italia, si unisce alla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale, un passo fondamentale per consentire alle aziende di accedere a fondi, sgravi e misure di sostegno previste dal D.Lgs. 29 marzo 2004, n. 102. Questo appello è supportato da un quadro giuridico che considera tali eventi eccezionali e imprevedibili, come evidenziato da recenti sentenze della Corte di Cassazione (n. 15187 del 6 giugno 2025 e n. 25223/2024). Le cause precise del danno sono ancora al vaglio degli agronomi, ma le ipotesi includono stress termico prolungato, precipitazioni violente, attacchi di fitofagi e malattie fungine, fattori che non potevano essere prevenuti con le normali pratiche agrarie e che sono un segnale chiaro di come quello che sta accadendo quest’anno va letto nel quadro di una crisi che si annuncia strutturale per la corilicoltura fino a comprometterne il futuro in maniera pesante.

Quali che siano le ragioni di questa ennesima crisi produttiva che rischia di mettere in ginocchio il tessuto delle piccole e medie imprese dell’Avellinese, ancora una volta, le istituzioni che avrebbero la responsabilità di prevenire e tutelare l’agricoltura di territorio produttiva, si fanno trovare impreparate anche se i segnali di crisi della coltivazione delle nocciole si stanno manifestando da anni e, soprattutto, stanno espandendosi dal Nord Italia fino al Sud coinvolgendo, inevitabilmente, aree vocate come quelle dell’Avellinese.

Il COAPI invita le istituzioni competenti, a cominciare dalla Regione Campania e dal Ministero all’Agricoltura ed alla Sovranità Alimentare,a mettere in campo una strategia adeguata sia per intervenire urgentemente nel soccorso per le inevitabili perdite economiche che le aziende sopporteranno quest’anno ma, soprattutto, per dispiegare un piano di tutela e rilancio del comparto, nonché tutte le istituzioni di territorio e le forze sindacali e sociali a coordinarsi con l’azione che il Comitato degli Agricoltori sta già mettendo in campo.

È indispensabile creare un fronte comune per tutelare i produttori di nocciole e garantire che le loro istanze siano ascoltate a livello comunale e regionale.
Il Comitato spontaneo sta già agendo su più fronti, invitando gli agricoltori a raccogliere con urgenza documentazione come foto, video geolocalizzati, dati meteorologici ufficiali (es. da ARPAC), perizie agronomiche e stime dei danni. Questo dossier sarà cruciale per formalizzare la richiesta di riconoscimento della calamità.

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Inoltre, il Comitato ha evidenziato l’importanza di un approccio tecnico per la resilienza del settore. Vengono menzionate diverse soluzioni innovative già sperimentate con successo a livello internazionale e nazionale, come l’uso di regolatori di crescita in Cile, coperture vegetali in Oregon e le linee guida del progetto “Nocciola di Qualità” in Piemonte. Sulla base di queste esperienze, il Comitato propone di istituire un tavolo tecnico territoriale nella Media Valle del Sabato per adottare, anche in via sperimentale, questi modelli.

Il COAPI sostiene pienamente questo approccio integrato che combina un’azione amministrativa e giuridica immediata con una visione a lungo termine per migliorare la resilienza agricola. La lotta per la tutela del comparto corilicolo campano è una battaglia per l’intero settore agricolo italiano.
In questa ottica, il Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani (COAPI) che sta verificando anche la situazione in altre zone di produzione delle nocciole in Campania, chiede un incontro urgente alla Provincia di Avellino stante l’atto deliberativo sulle crisi assunto il 29maggio scorso, con l’obiettivo di istituire un primo tavolo di coordinamento territoriale.

Nel frattempo stiamo già operando insieme alle realtà sociali, tecniche e sindacali che lo compongono per mettere in campo una forte iniziativa coordinata dagli agricoltori del Comitato Spontaneo degli Agricoltori della Media Valle del Sabato in preparazione di un incontro/assemblea al termine del lavoro di documentazione e ricognizione tecnica che i tecnici di riferimento stanno già attuando.



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