Con l’entrata in vigore del decreto Transizione 5.0, il piano di sostegno alle imprese italiane per la digitalizzazione e l’efficienza energetica compie un ulteriore passo avanti. Il nuovo schema di incentivi, evoluzione del piano industria 4.0, punta a promuovere investimenti orientati alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica.
Il Transizione 5.0 decreto introduce agevolazioni fiscali sotto forma di crediti d’imposta per le imprese che effettuano investimenti in beni materiali e immateriali interconnessi, a condizione che questi comportino una riduzione misurabile dei consumi energetici.
L’obiettivo è duplice: accelerare la digital transformation delle aziende e accompagnarle verso una maggiore efficienza e responsabilità ambientale. Vediamo ora, nel dettaglio, cosa prevede il DM Transizione 5.0 e come orientarsi nell’iter burocratico.
Cosa Dice il DM Transizione 5.0 e Quali Spese Sono Ammesse
Il DM Transizione 5.0 (Decreto Ministeriale attuativo) chiarisce le modalità operative per accedere agli incentivi. Tra le spese ammesse rientrano:
- Macchinari e impianti per la produzione a basso impatto energetico;
- Beni strumentali 4.0, interconnessi e funzionali alla trasformazione digitale dei processi;
- Software e tecnologie digitali che contribuiscano al monitoraggio e all’ottimizzazione dei consumi energetici;
- Servizi di consulenza e formazione funzionali all’introduzione delle nuove tecnologie.
Per accedere agli incentivi, l’azienda deve dimostrare una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% sul processo o del 5% sull’intera struttura produttiva.
Il dm transizione 5.0 stabilisce anche che tutti i beni devono essere nuovi, interconnessi e utilizzati esclusivamente nel territorio nazionale.
Circolare Operativa Transizione 5.0: Istruzioni Pratiche e Iter da Seguire
La circolare operativa Transizione 5.0, pubblicata dal Ministero competente, fornisce indicazioni concrete sull’iter da seguire per l’accesso ai crediti d’imposta. In particolare, chiarisce:
- Le fasi della domanda, con tempistiche e documentazione necessaria;
- I criteri di ammissibilità dei progetti;
- Le modalità di monitoraggio e rendicontazione degli investimenti;
- Il ruolo delle certificazioni energetiche iniziali e finali.
Le imprese devono presentare un progetto tecnico-economico e ottenere la validazione di un esperto abilitato. Successivamente, si procede con l’invio della domanda tramite piattaforma online, secondo le modalità descritte nella circolare operativa Transizione 5.0.
La corretta gestione dell’iter è essenziale per evitare rallentamenti e accedere in tempi brevi ai benefici fiscali previsti.
Il Ruolo del GSE nella Transizione 5.0: Verifica e Certificazione
Un ruolo centrale nell’attuazione del piano è svolto dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). In ambito Transizione 5.0 GSE, le sue principali funzioni sono:
- Verificare l’ammissibilità tecnica degli interventi;
- Validare i risparmi energetici dichiarati nel progetto;
- Rilasciare le certificazioni ex ante ed ex post, indispensabili per ottenere il credito d’imposta.
La collaborazione con il GSE è quindi uno snodo fondamentale dell’intero processo. Senza la validazione energetica del Gestore, non è possibile usufruire del beneficio fiscale. È quindi importante che le imprese coinvolgano fin da subito figure professionali in grado di interfacciarsi correttamente con l’ente.
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