Meloni ad Ancona: “Le Marche pronte per la ZES”


La premier alla Mole Vanvitelliana per presentare il piano di rilancio del governo. Salvini promette l’alta velocità adriatica entro il 2028. Tajani rilancia su pesca, Parco del Conero e cultura. Acquaroli: “Non ci sentiamo trattati come una regione in transizione”

 

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Alla Mole Vanvitelliana di Ancona, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato il piano di rilancio del Governo, ufficializzando l’estensione della Zona Economica Speciale (ZES) anche alle Marche e all’Umbria. Accanto a lei, i vicepremier Antonio Tajani, in presenza, e Matteo Salvini in videocollegamento da Roma, oltre al presidente della Regione Francesco Acquaroli.

Definita dalla premier “una rivoluzione di sistema”, l’iniziativa punta a trasformare la regione da “terra di mezzo” spesso dimenticata, a snodo industriale, logistico e culturale strategico per il Paese. “Le Marche sono strategiche per l’Italia: senza di esse, il Made in Italy non sarebbe quello che conosciamo nel mondo”, ha detto Meloni davanti a una platea gremita di amministratori locali, imprenditori e cittadini.

La Zona Economica Speciale, finora prerogativa del Mezzogiorno, è stata ampliata grazie alla ZES unica nazionale introdotta nel 2024. Per la presidente del Consiglio, si tratta di un cambio di passo epocale: “Abbiamo deciso di dare a questo territorio un’opportunità in più. La ZES è uno strumento molto efficace per attrarre investimenti, sostenere chi produce e offrire vantaggi fiscali concreti”.

Nelle aree ZES, infatti, le imprese potranno beneficiare di un mix di agevolazioni mirate, tra cui credito d’imposta per gli investimenti produttivi, esoneri contributivi per le nuove assunzioni, semplificazioni burocratiche e autorizzative attraverso un modello a sportello unico e vantaggi doganali per attività logistiche e portuali. Secondo le stime del Governo, ogni euro investito nella ZES genera fino a 1,6 euro di PIL e, nella sola regione Marche, si attendono migliaia di nuovi posti di lavoro.

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Ma il piano governativo non si limita agli incentivi fiscali. A sostegno della ZES, è stato annunciato un massiccio intervento sul fronte infrastrutturale, per colmare quel deficit logistico che da decenni penalizza la competitività del territorio. Meloni ha parlato di un risarcimento storico per una regione centrale ma troppo spesso dimenticata: “Le Marche sono nel cuore dell’Italia, ma restano irraggiungibili. È un deficit che il Paese ha ignorato per troppo tempo. Ora lo stiamo colmando”.

Matteo Salvini ha confermato che l’Alta Velocità ferroviaria lungo la dorsale adriatica sarà completata entro il 2028. Ha inoltre annunciato il completamento della Pedemontana delle Marche e della Galleria della Guinza, l’ammodernamento della Salaria con uno stanziamento di 2,2 miliardi di euro e il potenziamento dei collegamenti strategici tra porto di Ancona, aeroporto e A14. Secondo il vicepremier, la chiave sarà creare una vera rete intermodale, dove porto, interporto e ferrovia dialoghino per generare un effetto leva sugli investimenti privati.

Ma la strategia del Governo va oltre l’economia industriale e logistica. Antonio Tajani, nel giorno del suo compleanno, ha scelto di rilanciare l’anima culturale e ambientale delle Marche. Ha proposto di elevare il Parco del Conero a Parco Nazionale, puntando così ad attrarre fondi europei e sostenere la transizione verde. Ha inoltre annunciato l’intenzione di rafforzare la proiezione internazionale della regione attraverso la valorizzazione di figure simboliche come Padre Matteo Ricci, ponte culturale tra Italia e Cina, e Giacomo Leopardi, proponendo una riunione nazionale degli Istituti Italiani di Cultura a Recanati e Macerata entro fine anno. “Bellezza, sostenibilità e cultura devono accompagnare lo sviluppo economico”, ha dichiarato Tajani, ricevendo applausi convinti.

Non è mancata una riflessione sul ruolo delle istituzioni locali. Francesco Acquaroli ha parlato con franchezza della lunga fase di marginalizzazione vissuta dalle Marche, ricordando il sisma del 2016, l’alluvione del 2022 e le crisi economiche che hanno colpito duramente il tessuto produttivo. Ma oggi, ha detto, si apre una nuova fase. “Ora possiamo contare su strumenti straordinari per ricostruire, rilanciare e proteggere il nostro territorio. Per la prima volta sentiamo che c’è una strategia vera e concreta condivisa con il Governo”.



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