Come ricorda il centro studi di Unimpresa, i settori che caratterizzano il made in Italy dalla meccanica a chimico-farmaceutico, moda, agroalimentare e lusso rischiano di essere i più esporti alla nuova politica protezionistica. Secondo le prime stime, il dazio teorico atteso, salvo esenzioni, oscilla dai 900 milioni del comparto occhialeria, gioielli, arredamento ai 2,7 miliardi della meccanica.
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