Decreto Economia. Payback dispositivi medici ridotto al 25%, credito per chi ha già pagato di più. Stabilizzati fino al 2027 fondi per ricerca, Irccs e terapie avanzate
31 LUG –
Il Decreto Economia è stato approvato oggi dall’Aula del Senato con 97 voti favorevoli e 66 contrari. Il testo passa ora all’esame della Camera. Dopo le modifiche apportate dalla Commissione Bilancio si presenta come un provvedimento ampio e articolato che affronta temi strategici per il sistema sanitario: dalle misure che mirano a rafforzare l’assistenza sanitaria e la ricerca, a quelle per chiudere il contenzioso sul payback sui dispositivi medici e, non da ultimo, a rinviare nuovamente l’entrata in vigore della cosiddetta sugar tax.
Da un lato, il provvedimento prevede l’accantonamento di risorse significative – 42 milioni di euro l’anno dal 2025 al 2027 – destinate a potenziare l’offerta dei livelli essenziali di assistenza, con un’attenzione particolare agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) e ai centri oncologici che impiegano tecnologie d’avanguardia come l’adroterapia. Le risorse saranno distribuite solo previa intesa in Conferenza Stato-Regioni sul riparto dei fondi sanitari per il periodo 2017-2027, riaffermando il ruolo centrale della concertazione interistituzionale nella gestione del Servizio Sanitario Nazionale.
Parallelamente, viene riconosciuto un ruolo più attivo all’Inail, che potrà partecipare alla costituzione di enti non profit con finalità legate alla riabilitazione, alla protesica e alla ricerca, rafforzando così la sua integrazione nel sistema sanitario e la sua vocazione innovativa.
Una delle novità più rilevanti riguarda la gestione del payback per i dispositivi medici relativi agli anni 2015-2018: le aziende fornitrici potranno estinguere definitivamente i propri obblighi pagando solo il 25% degli importi inizialmente richiesti, ottenendo così una chiusura delle pendenze amministrative e giudiziarie. Per facilitare il rispetto di tale obbligo, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese, sarà possibile accedere a finanziamenti bancari garantiti dallo Stato, previa verifica del merito creditizio. Il costo residuo per lo Stato sarà coperto attraverso un fondo straordinario da 360 milioni di euro, alimentato in parte da risorse già stanziate e in parte da fondi destinati alla gestione dei dispositivi medici.
Infine, il decreto prevede anche il rinvio dell’entrata in vigore della sugar tax, la tassa sul consumo delle bevande zuccherate, ora posticipata al 1° gennaio 2026. Una decisione che riflette ancora una volta le difficoltà nell’introdurre misure fiscali legate alla salute pubblica in un contesto economico ancora instabile.
Di seguito, più nel dettaglio, il contenuto degli articoli riguardanti la sanità.
Articolo 5 (Disposizioni urgenti per il rifinanziamento di misure in materia di assistenza sociale e cura, nonché in favore del Terzo settore)
Per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027, sarà accantonata una somma pari a 42 milioni di euro destinata a sostenere attività di ricerca, assistenza e cura, con particolare attenzione al miglioramento dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. La concreta attuazione di questi finanziamenti è subordinata alla sottoscrizione, in sede di Conferenza Stato-Regioni, dell’intesa sul riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale relative al periodo 2017-2027.
Una parte consistente di queste risorse continuerà a essere indirizzata a strutture riconosciute a livello nazionale e internazionale per la loro attività di eccellenza. In particolare, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) che si distinguono nell’ambito pediatrico – soprattutto per l’alta incidenza di trapianti di tipo allogenico – riceveranno conferma dei fondi previsti: 9 milioni di euro annui per il periodo 2017-2022 e 12 milioni di euro annui per gli anni dal 2023 al 2027.
Viene inoltre stabilizzata la dotazione a favore dei centri che erogano trattamenti per specifiche neoplasie maligne attraverso l’uso di tecnologie avanzate come l’irradiazione con ioni carbonio e protoni. Si tratta di una terapia oncologica di frontiera, per la quale continueranno a essere previsti 12,5 milioni di euro l’anno per il periodo 2017-2022, 15,5 milioni per gli anni 2023 e 2024 e infine 19 milioni l’anno dal 2025 al 2027. Di questi ultimi, 16,33 milioni saranno destinati ai centri che praticano l’adroterapia con ioni carbonio e 2,67 milioni a quelli specializzati in protonterapia.
Articolo 5-bis (Misure urgenti per l’ampliamento della rete dell’Inail nel settore riabilitativo, della protesica e della ricerca)
L’Inail, avendo competenze specifiche nel settore riabilitativo, protesico e nella ricerca, e essendo parte del Servizio Sanitario Nazionale, può partecipare alla costituzione dei soggetti non profit finalizzati all’acquisizione o gestione di asset strategici connessi a innovazione o ricerca.
Articolo 7 (Disposizioni in materia di ripiano dello scostamento dal tetto di spesa dei dispositivi medici per gli anni 2015-2018 e potenziamento del governo del sistema dei dispositivi medici)
Per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 gli obblighi a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici previsti dal meccanismo del payback si intendono assolti con il versamento, in favore delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, della quota del 25% degli importi indicati nei provvedimenti regionali e provinciali del decreto-legge n. 78/2015.
L’integrale versamento dell’importo estingue l’obbligazione gravante sulle aziende fornitrici per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, precludendo loro ogni ulteriore azione giurisdizionale connessa con l’obbligo di corresponsione degli importi relativi agli anni predetti. Decorso il termine dei trenta giorni, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano accertano l’avvenuto versamento dell’importo del 25% del payback con provvedimenti pubblicati nei rispettivi bollettini e siti internet istituzionali e comunicati alla segreteria del tribunale amministrativo regionale del Lazio, determinando la cessazione della materia del contendere con riferimento ai ricorsi esperiti avverso i provvedimenti regionali e provinciali, con compensazione delle spese di lite.
Fino al termine dell’accertamento e comunque non oltre la data del 31 dicembre 2025, con riguardo alle aziende di cui al presente articolo, sono sospesi i termini di prescrizione, sono precluse nuove azioni esecutive e sono altresì sospese le eventuali azioni esecutive in corso. In caso di inadempimento da parte delle aziende fornitrici di dispositivi medici a quanto disposto dal primo e dal secondo periodo del presente comma, restano ferme le disposizioni di cui al quinto e sesto periodo del citato articolo 9-ter, comma 9-bis del decreto-legge n. 78 del 2015.
Nel caso in cui le aziende fornitrici di dispositivi medici non adempiano all’obbligo di ripiano, i debiti per acquisti di dispositivi medici delle singole regioni e province autonome, anche per il tramite degli enti del servizio sanitario regionale, nei confronti delle predette aziende fornitrici inadempienti sono compensati fino a concorrenza dell’intero ammontare. A tal fine le regioni e le province autonome trasmettono annualmente al Ministero della salute apposita relazione attestante i recuperi effettuati, ove necessari.
Per le aziende fornitrici che avevano già provveduto al versamento del 48% degli importi richiesti per il ripiano della spesa per gli anni 2015-2018. A queste imprese sarà riconosciuto, come credito, l’importo versato in eccesso rispetto alla quota del 25% fissata dal presente decreto.
I criteri e le modalità di applicazione di questa misura saranno definiti con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero della Salute, da adottarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, previa intesa in Conferenza Stato-Regioni.
Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, è istituito un fondo con dotazione pari a 360 milioni di euro per l’anno 2025, ulteriore rispetto a quello previsto dal Decreto Bollette del 2023. A ciascuna regione e provincia autonoma è assegnata una quota di questo fondo. secondo gli importi indicati nell’allegato 3 al presente decreto, determinati in proporzione agli importi complessivamente spettanti alle medesime regioni e province autonome per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, indicati negli allegati A, B, C e D del decreto del Ministro della salute 6 luglio 2022.
Le piccole e medie imprese che sono coinvolte nel pagamento del payback e che non abbiano subito a disposizione la liquidità necessaria per effettuare questi pagamenti possono richiedere un finanziamento garantito dallo Stato attraverso un Fondo pubblico istituito nel 1996. Questa garanzia statale serve a rendere più facile per le imprese ottenere il finanziamento da una banca. Tuttavia, questa opportunità non è automatica. Prima che la garanzia venga concessa, è necessario che l’impresa venga valutata positivamente sotto il profilo del merito creditizio, cioè che la banca giudichi l’impresa abbastanza solida e affidabile da ricevere un prestito.
Visto che le aziende pagheranno solo il 25% degli importi, lo Stato coprirà una spesa prevista per l’anno 2025, pari a 360 milioni di euro. La gran parte, cioè 350 milioni di euro, sarà coperta con risorse individuate in un altro articolo della stessa legge (l’articolo 20), che probabilmente raccoglie i fondi destinati a finanziare diverse misure sanitarie.
I restanti 10 milioni di euro arriveranno da un fondo già esistente, pensato per il governo dei dispositivi medici. Questo fondo era stato istituito da un decreto legislativo del 2022, e i 10 milioni saranno gestiti direttamente dalla Direzione generale del Ministero della Salute che si occupa di dispositivi medici e farmaci.
Articolo 8 (Rinvio dell’imposta sul consumo delle bevande edulcorate)
Si rinvia al 1 gennaio 2026 l’entrata in vigore della sugar tax.
Giovanni Rodriquez
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