No a sussidi alle imprese per compensare i dazi di Trump, che finirebbero per colpire i contribuenti
Roma, 29 luglio 2025 – “Dopo la resa vergognosa dell’Unione Europea a Trump, vigileremo perchè, dopo il danno alle nostre imprese, non si verifichi pure la beffa di colpire i consumatori italiani. Sarebbe il colmo!” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori
“I dazi americani, infatti, dovrebbero colpire in teoria solo le aziende europee. Erano quelli dell’Ue che avrebbero danneggiato i consumatori italiani che acquistano merce americana. Invece, nell’accordo siglato ieri, c’è l’impegno, non si capisce a carico di chi, di acquistare 750 miliardi in 3 anni di forniture energetiche americane. Ovvio che, se fosse rispettata questa contropartita aggiuntiva, ci troveremmo ad avere un aumento delle bollette a carico delle famiglie italiane, visto che il Gnl costa di più” prosegue Dona.
“Inoltre, se le aziende italiane ricevessero misure di sostegno da parte del Governo per compensare i dazi, allora questi verrebbero fatti pagare non alle imprese ma ai contribuenti. Insomma, dopo tante proteste delle categorie produttive, alla fine a pagare sarebbero i soliti noti, i tartassati italiani. Sarebbe inaccettabile se, a fronte dell”incapacità di chi ha fatto questa trattativa, poi si pensasse di ovviare a questa colpa spalmando l’onere dei dazi su tutta la collettività con finanziamenti a pioggia. Le imprese danneggiate devono aprirsi a nuovi mercati alternativi e non restare ferme ad aspettare sussidi” conclude Dona.
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