Dazi, Cna: “Accordo al 15% molto pesante per il Made in Italy, necessari sostegni e compensazioni”


ABRUZZO. “Un livello dei dazi al 15% provocherà effetti comunque molto pesanti sull’export italiano che vanno a sommarsi all’apprezzamento degli ultimi mesi dell’euro sul dollaro di quasi il 15%. È quanto afferma CNA giudicando non soddisfacente l’intesa raggiunta tra l’amministrazione degli Stati Uniti e la Commissione UE.
“L’Italia è uno dei principali esportatori negli Stati Uniti e quindi qualsiasi innalzamento dei dazi avrebbe riflessi molto negativi, in particolare sul sistema delle piccole imprese”.

Ai 67 miliardi di euro di vendite dirette, occorre sommare circa 40 miliardi di flussi indiretti che in larga parte sono beni intermedi nei settori della meccanica e della moda dove è prevalente la presenza delle piccole imprese.
“Si scrive 15 ma si legge 30% – commenta il Presidente della CNA Dario Costantini – ed è una tassa ingiusta e sproporzionata che penalizza il Made in Italy ma avrà riflessi negativi anche sull’economia americana. Sono necessari sostegni e compensazioni e ci attendiamo a breve la riattivazione del tavolo sull’export a Palazzo Chigi per un confronto su strumenti e criteri per mettere a disposizione del sistema delle imprese i 25 miliardi assicurati dal governo”.

“Apprendiamo che Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un nuovo accordo sui dazi, con un’intesa fissata al 15% siglata in occasione dell’incontro tra il presidente Trump e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in Scozia. Ancora una voltadichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro siamo di fronte alla amara vittoria del neo-protezionismo di marca Trumpiana su un’Europa che, invece di rilanciare il proprio ruolo strategico, incassa il colpo e paga il prezzo di anni di inefficienza amministrativa e frammentarietà politica. Il rischio più concreto adesso è che a farne le spese siano, come sempre più spesso accade, i cittadini europei e in particolare il mondo delle piccole e medie imprese del comparto agroalimentare, cuore pulsante del Made in Italy.

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

La nota positiva prosegue Tiso – è che questo accordo dovrebbe porre fine a un lungo periodo di instabilità produttiva e incertezza commerciale a livello globale. Tuttavia, attendiamo di conoscere i dettagli dell’intesa per valutare con precisione le ripercussioni sul nostro settore primario e sui prodotti italiani, che già operano in un contesto economico difficile. Rimane però l’assioma principale: se l’Unione Europea non cambia rotta – rivedendo il proprio modello di sviluppo, recuperando competitività strategica e superando le divisioni e il nazionalismo interni – non potrà mai giocare un ruolo da protagonista nello scenario globale. Serve una scossa, prima che sia troppo tardi”, conclude il presidente Confeuro Tiso.

“Quello firmato in Scozia non è un accordo, è una resa. La Commissione Europea ha accettato dazi generalizzati del 15% su quasi tutto l’export europeo verso gli Stati Uniti e ha impegnato l’Europa in acquisti miliardari di energia e armamenti americani. E mentre von der Leyen stringe la mano a Trump, il Governo italiano applaude un’intesa che mette in ginocchio le nostre imprese. Altro che sovranismo.” Lo dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione.
“Per l’Abruzzo – prosegue Sottanelli – l’impatto sarà pesantissimo. Con 1,7 miliardi di esportazioni verso gli USA, siamo tra le regioni più esposte. Il nuovo dazio al 15% colpirà settori strategici come l’automotive e l’agroalimentare. Le perdite stimate per l’Abruzzo arrivano a 350 milioni di euro, tra effetti diretti e indotto.”
“Questo accordo – incalza Sottanelli – certifica il fallimento di una leadership europea debole e priva di visione. Ha ragione Calenda: von der Leyen non ha avuto né forza né autorevolezza. Ma è ancor più grave l’atteggiamento del Governo italiano, che ha definito ‘positivo’ un accordo che danneggia l’Italia.”
“Come Azione propone dal primo giorno di questa legislatura, servono misure concrete per aumentare la competitività della aziende italiane e sostegno ai settori più colpiti: credito agevolato, taglio dei costi energetici e logistici, una clausola di salvaguardia per il Made in Italy.”
“Carlo Calenda, già da settimane, ha indicato con chiarezza la linea da seguire per evitare questo disastro – conclude Sottanelli –. Noi non avremmo mai accettato una resa unilaterale, ma costruito una risposta comune con gli altri Paesi colpiti, come Canada, Giappone e Corea del Sud, valutando contromisure concrete, incluso lo stop all’acquisto dei titoli del debito pubblico USA, una leva capace di mettere davvero sotto pressione l’economia americana. Oggi, le imprese italiane sono state lasciate sole dal Governo italiano e dalla governance europea.”



Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!