Per uno studente meritevole e ambizioso, ma senza le spalle coperte dai risparmi di mamma e papà, un prestito senza garanzie per finanziare le spese dell’università o di un master, magari all’estero, può fare la differenza: quella — macroscopica — che corre tra dover rinunciare a un sogno e continuare a inseguirlo. L’Economia del Corriere ha messo sotto la lente la proposta di sette banche che offrono un prestito ad honorem: oggi è possibile ottenere credito fino a 75 mila euro. In tutti i casi, è previsto un periodo ponte, in cui si paga solo la quota interessi – o addirittura nulla – posticipando il rimborso del capitale e spalmando il piano di rientro sulla lunga distanza, fino a 30 anni, per renderlo più sostenibile. Le possibilità non mancano. Ma in Italia si fanno ancora pochi prestiti d’onore. Da un lato, a causa di una resistenza culturale, che frena la domanda: solo l’1% degli studenti italiani ne fa ricorso, contro il 12% in Germania e il 50% e oltre di Paesi come Olanda, Svezia, Stati Uniti e Uk. Dall’altro, perché le risorse messe a disposizione dal sistema pubblico sono state, fin qui, risibili.
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