SCENARIO IMPRESE/ Così lo Stato può sostenere l’industria a “costo zero”


Dopo un 2024 difficile e un 2025 di ripresa contenuta, dal 2026 servirebbe stimolare gli investimenti delle imprese manifatturiere italiane

Il 2024 si è rivelato un anno particolarmente complesso per l’industria italiana dei beni strumentali, cuore del manifatturiero. Dopo tre anni positivi, il settore ha registrato un calo significativo: il fatturato è sceso del 7,4% rispetto al 2023, fermandosi a 52,5 miliardi di euro.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

La causa principale è stata la forte contrazione della domanda interna, crollata del 25%. In questo contesto, il piano Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità cruciale. Tuttavia, i ritardi nell’approvazione e la complessità normativa hanno inizialmente bloccato il mercato. Ora, grazie a semplificazioni e alla necessità di restare competitivi a livello globale, le imprese stanno riprendendo a investire. È fondamentale che gli ordini vengano effettuati in tempi brevi, per consentire la realizzazione dei macchinari entro la scadenza del Pnrr.



Anche l’export ha sofferto nel 2024, penalizzato da tensioni geopolitiche. Mercati importanti come Russia, Ucraina, Iran e Israele sono diventati inaccessibili, mentre l’Europa – Germania in primis – ha vissuto un periodo di forte debolezza. Il risultato: un calo delle esportazioni del 4,2% rispetto all’anno precedente.


Prestito personale

Delibera veloce

 


Un segnale positivo arriva dal Nord America, dove una forte campagna promozionale, supportata anche da Ice, ha suscitato interesse per il prodotto italiano. Gli Stati Uniti sono diventati il mercato più promettente, ma le incertezze legate ai dazi e al cambio sfavorevole euro/dollaro stanno rallentando le decisioni di investimento.

Per il 2025 si prevede una ripresa molto contenuta. È quindi auspicabile che vengano progettati nuovi incentivi per il 2026, così da stimolare gli investimenti delle imprese in tecnologie e processi innovativi. In un’epoca di trasformazioni tecnologiche radicali, le Pmi – spesso a conduzione familiare – faticano a reperire i capitali necessari per evolversi senza un adeguato supporto pubblico.



Serve un piano governativo triennale, a partire dal 2026, che dia certezze e continuità al settore manifatturiero. Nonostante le difficoltà legate all’elevato debito pubblico, esistono strumenti a costo zero per lo Stato, come l’introduzione di un ammortamento libero nei primi tre anni di utilizzo dei beni strumentali previsti dai piani Transizione 4.0 e 5.0; si tratterebbe solo di una traslazione del momento di incasso.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI



Source link

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri