ora la sfida è l’innovazione industriale


Il nome di Giammarco Urbani, imprenditore umbro noto a livello internazionale per la guida della Urbani Tartufi, è da oggi al centro della scena industriale regionale. Il Consiglio Generale di Confindustria Umbria lo ha infatti designato all’unanimità come prossimo presidente dell’associazione per il biennio 2025-2027, raccogliendo il testimone da Vincenzo Briziarelli, in carica dal 2021.

Una transizione ordinata, frutto di un processo di consultazione avviato e condotto dalla Commissione di designazione, composta dai past president Antonio Campanile (Saci), Carlo Colaiacovo (Colacem) e Antonio Alunni (Fucine Umbre., che hanno individuato nel vicepresidente uscente il profilo capace di raccogliere un consenso ampio, trasversale, ma soprattutto convinto.

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Una candidatura unitaria, dunque, che nasce in un clima di continuità. Ma che sarà orientata a dare nuovo slancio alla rappresentanza industriale, puntando su innovazione, dialogo interterritoriale e una visione più moderna del ruolodell’associazione datoriale.

Una leadership imprenditoriale costruita su esperienza associativa, radicamento territoriale e apertura internazionale

Nato nel 1975, Urbani è attualmente Amministratore delegato della Urbani Tartufi Srl, Ceo della Urbani Truffles Usa Corp. e presidente della Tartufi Morra Srl di Alba, aziende che lo posizionano come figura di riferimento nel settore agroalimentare e del made in Italy nel mondo. Alla guida della storica impresa fondata a Scheggino nel 1852, oggi giunta alla sesta generazione, ha consolidato un modello di business orientato alla qualità e all’espansione globale.

Il suo impegno in Confindustria Umbria inizia nel 2014 con la presidenza della Sezione Agroalimentare, prosegue con incarichi nazionali nel Cluster Agrifood e sfocia nella guida della Sezione territoriale di Terni (2016-2020), fino alla vicepresidenza regionale sotto Briziarelli. La sua elezione avviene nel rispetto della rotazione interna tra territori, passando simbolicamente il testimone dalla sezione di Perugia a quella di Terni.

“Credo in una Confindustria Umbria che sappia costruire ponti tra aree diverse della regione, valorizzando le specificità e le eccellenze locali. Il nostro tessuto manifatturiero ha bisogno di rappresentanza ma anche di stimoli concreti”, aveva sottolineato Urbani in un recente convegno, in qualche modo anticipando i temi del suo futuro programma.

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Il nuovo presidente presenterà la propria squadra e il piano di mandato alla prossima riunione del Consiglio Generale, prevista a settembre. Secondo indiscrezioni, è al vaglio la nomina di una vicepresidente donna proveniente da Perugia, scelta che confermerebbe la volontà di equilibrio tra generi e territori. L’approvazione definitiva arriverà con l’Assemblea dei Soci, suddivisa in due momenti: il 28 ottobre per la parte privata e l’11 novembre per quella pubblica.

Un nome che pesa anche sul piano politico: la dinastia Urbani tra economia e istituzioni

La designazione di Giammarco Urbani non si esaurisce in ambito imprenditoriale. Il suo nome si inserisce, infatti, in una tradizione familiare con forti legami nella politica regionale.

La madre, Ada Spadoni Urbani, è stata senatrice per il Popolo della Libertà dopo essere passata da Forza Italia e ancor prima dalla DC. Sindaca di Scheggino, consigliera regionale, componente di rilievo in commissioni su lavoro, industria e sicurezza, ha incarnato una visione moderata e fortemente radicata nel territorio.

Sua moglie, Paola Agabiti Urbani, è stata assessora regionale con deleghe strategiche nella giunta Tesei, dopo due mandati da Sindaca di Scheggino. Fondatrice del movimento civico Civitas, ha navigato fra civismo e Fratelli d’Italia, approdando al partito di Giorgia Meloni e finendo più volte nei totonomine, come papabile per ruoli ministeriali o di sottosegretario. La sua resta una figura centrale nel centrodestra umbro, anche dopo la sconfitta elettorale di novembre 2024 e il tentativo dell’attuale maggioranza di coinvolgere la famiglia in una vicenda giudiziaria legata ai finanziamenti regionali per la filiera tartuficola. Un’inchiesta archiviata che, però, è stata utilizzata in maniera giustizialista durante la campagna elettorale per le Regionali. Insomma, capacità industriali, impegno politico, buona amministrazione (Scheggino è il gioiello della Valnerina) hanno accompagnato la crescita di un sistema familiare che coniuga impresa, amministrazione e rappresentanza.

La designazione di Giammarco Urbani alla presidenza di Confindustria Umbria rappresenta, quindi, un passaggio simbolico ma strategico per il sistema economico regionale. Un profilo di equilibrio, apprezzato per i toni moderati, ma deciso nell’intenzione di rilanciare il ruolo dell’associazione con nuovi strumenti, nuovi volti e una governance che promette di parlare il linguaggio dell’impresa moderna.



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