“La riconciliazione con l’ambiente non è solo un’urgenza ecologica, ma anche una questione di coesione sociale e di democrazia.” Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto a Tesero in occasione del 40° anniversario della strage di Stava, ha lanciato un monito forte e attuale: lo sviluppo sostenibile è un valore conquistato con fatica, che oggi rischia di essere messo da parte come un ingombro.
Mattarella ha sottolineato come l’ambiente, nell’attività economica, non possa essere visto come una risorsa da sfruttare, ma debba essere “messo doverosamente al servizio della comunità”.
Nel suo intervento ha ripercorso le responsabilità che portarono al disastro del 1985, denunciando “l’indifferenza al pericolo per le persone”, l’assenza di vigilanza e una concezione distorta del rapporto uomo-natura. “Non fu la natura a distruggere e uccidere – ha affermato – ma una calamità causata dall’uomo, da incuria e da gravi responsabilità aziendali e istituzionali”.
Infine, ha evidenziato la frattura creata da un rapporto squilibrato tra grandi imprese e piccole comunità, costrette a scegliere tra lavoro e sicurezza. “La montagna e le sue risorse non devono essere sfruttate senza ritegno – ha ammonito – l’etica civile e l’ambiente vengono prima dei profitti”.
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