«Piano Transizione 4.0 da correggere per renderlo davvero utile alle Pmi artigiane»


CATANZARO Confartigianato Imprese Calabria rilancia in una nota la posizione dell’organizzazione nazionale guidata dal presidente Marco Granelli, chiedendo interventi urgenti e mirati sul Piano Transizione 4.0 per garantirne l’effettiva fruibilità anche da parte delle micro e piccole imprese calabresi dell’artigianato, del commercio e dell’impresa diffusa. “Le modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2025 – afferma l’associazione – rischiano di svuotare di efficacia uno strumento che negli scorsi anni ha rappresentato un motore concreto per l’innovazione anche nelle realtà imprenditoriali più piccole. Non possiamo permettere che il sistema produttivo venga escluso da questa sfida fondamentale per la crescita”. Il nuovo impianto normativo, infatti, ha complicato l’accesso al credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, generando forte incertezza tra gli operatori economici. Per questo Confartigianato Calabria auspica che le istanze già rappresentate a livello nazionale dalla propria Confederazione, assieme a Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, che tengono  conto delle specificità delle micro e piccole imprese siano accolte.Tra le proposte prioritarie: Aumento del plafond di spesa per il credito d’imposta sugli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2025, così da garantire una pianificazione più sicura degli investimenti aziendali. Ripristino del credito d’imposta anche per i beni immateriali, come software, piattaforme digitali e strumenti di gestione, oggi più che mai indispensabili per l’operatività delle imprese. Reintroduzione dell’automatismo nel riconoscimento del credito d’imposta maturato, escludendolo dall’ambito degli aiuti di Stato per evitare vincoli burocratici che penalizzano le PMI. “L’obbligo di comunicazione telematica introdotto con il decreto direttoriale del 16 giugno 2025 – segnala Confartigianato – sta già generando disorientamento tra le imprese, molte delle quali sono in attesa di sapere se avranno accesso all’agevolazione o se resteranno escluse per esaurimento fondi. È inaccettabile”. L’associazione insiste su un punto chiave: la transizione digitale e tecnologica non può essere appannaggio solo delle grandi industrie. “Le imprese artigiane – si legge nella nota – rappresentano l’ossatura dell’economia regionale e nazionale. Se vogliamo davvero un futuro competitivo e innovativo, serve un Piano 4.0 inclusivo, semplice, certo e accessibile”. Confartigianato continuerà a portare questa battaglia in tutte le sedi istituzionali competenti, al fianco delle imprese che ogni giorno affrontano con coraggio le sfide del cambiamento. L’obiettivo è uno solo: garantire pari opportunità di sviluppo e crescita anche nei territori più fragili, perché nessuna impresa resti indietro.

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