Il gruppo di imprese sostenibili dell’Alto Tevere, che riunisce aziende come Aboca, Birrificio Altotevere, Erm Group, Elettrotek, Grafiche Pucci, Itm, Kemon, Oleificio Ranieri, Salpa, Scacf, Sifar, Vimer e altre realtà locali, lancia un appello «per difendere il territorio e promuovere uno sviluppo sostenibile».
Le imprese ricordano di aver sempre sostenuto l’importanza della nuova infrastruttura “Due Mari”, ma chiedono che venga realizzata «con attenzione all’ambiente, all’economia e alla società». In particolare, sottolineano che all’inizio c’era il sostegno delle principali amministrazioni locali sia in Umbria (San Giustino, Città di Castello, Citerna) che in Toscana (Sansepolcro), ma che «le speranze sono state deluse quando il percorso scelto dagli enti progettisti ha trascurato l’impatto su paesaggio, siti archeologici e costi».
Per questo, il gruppo di imprese ha deciso di sostenere il ricorso del Comune di San Giustino, che chiede di rivedere il tracciato. La scelta è stata condivisa anche da numerosi cittadini e aziende che temono danni alle loro attività e all’ambiente. Alla causa si sono affiancate anche la fondazione progetto Valtiberina, associazioni e altre forze del territorio, tutte unite dalla volontà di trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti.
Le imprese chiedono che «si valuti con attenzione l’alternativa della E78, già proposta dal Comune di San Giustino, per garantire uno sviluppo futuro senza penalizzare chi vive e lavora nella zona». Temono infatti che il progetto attuale possa bloccare la crescita delle aziende e danneggiare la comunità.
Il gruppo di imprese conclude chiedendo che venga trovata una soluzione «giusta, moderna e sostenibile», che tuteli davvero il territorio dell’Alto Tevere e i suoi abitanti, valorizzando anche il patrimonio storico e culturale della zona.
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