Con le conclusioni del 10 luglio 2025 alla causa C-797/23, l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Ue ritiene che i poteri attribuiti all’AGCOM, compresa la definizione di criteri indicativi di remunerazione, la risoluzione di divergenze e il controllo dell’obbligo di informazione, sono ammissibili se rimangono in un quadro di assistenza e non privano le parti della loro libertà contrattuale. Tali meccanismi mirano a ristabilire un equilibrio in un mercato caratterizzato da una forte asimmetria tra piattaforme ed editori. Secondo l’avvocato generale, le limitazioni così introdotte non pregiudicano la libertà d’impresa tutelata dalla Carta, dal momento che perseguono un obiettivo di interesse generale riconosciuto dal legislatore europeo: rafforzare la sostenibilità economica della stampa, pilastro fondamentale della democrazia.
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