In allegato comunicato stampa della Camera Nazionale della Moda Italiana


(AGENPARL) – Roma, 10 Luglio 2025

(AGENPARL) – Thu 10 July 2025 La Camera Nazionale della Moda Italiana consegna alla 9ª Commissione
del Senato il proprio contributo al Disegno di Legge 1561
Carlo Capasa: “il Decreto-Legge 92/2025 rappresenta, per il settore Moda del nostro paese, un
atto concreto del Governo che ha colto la rilevanza economica e culturale della Moda italiana e
l’impellente necessità di superare le temporanee difficoltà del comparto.”
permanente del Senato (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) un
contributo formale in merito al Disegno di Legge n. 1561, volto alla conversione del Decreto-Legge
92/2025 e contenente “Misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi”.
Il Decreto, entrato in vigore il 27 giugno scorso, si propone di raggiungere quattro macro-obiettivi:
garantire la continuità produttiva e la salvaguardia occupazionale nei poli industriali strategici; agevolare
i processi di riconversione industriale; rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali e offrire un
supporto mirato ai comparti in difficoltà, con particolare attenzione al settore della Moda, riconosciuto
come centrale per il Made in Italy.
Alla luce della fase congiunturale sfavorevole dovuta a diversi fattori e tra questi: nuovi dazi U.S.A.,
cambiamento di atteggiamento nei confronti dell’import in Cina, guerre che ostacolano la circolazione
commerciale i dati aggiornati indicano, per i primi mesi del 2025, un calo del 5,8% del fatturato rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente e dunque un’impennata dell’utilizzo degli ammortizzatori
sociali. Per tale ragione CNMI ha promosso un confronto interno con le imprese associate, giungendo
alla definizione di un contributo articolato e propositivo in merito al Disegno di Legge n.1561 in corso di
esame presso la 9a Commissione permanente:
“Abbiamo accolto con favore l’emanazione del Decreto-Legge 92/2025 – dichiara Carlo Capasa,
Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana – perché rappresenta un concreto
riconoscimento dell’importanza economica e culturale della Moda italiana e dell’impegno profuso
da CNMI, in particolar modo nell’ultimo anno, per approfondire il dialogo con le Istituzioni. In questa
fase complessa è fondamentale dotare il settore degli strumenti necessari per resistere, ripartire e
innovare. Per questa ragione CNMI ha formulato il proprio specifico contributo al D.L. che tiene conto
dell’ampiezza della filiera della moda e della sua centralità nel Made in Italy”.
Nel contributo trasmesso al Senato, CNMI segnala alcune misure condivise in tutti i segmenti della
filiera – in particolare quelle contenute all’art. 10 del Decreto – ma avanza anche tre proposte chiave per
rafforzare l’efficacia dell’intervento:
1. Semplificazione dell’accesso alla Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO), soprattutto per le PMI fino a
100 dipendenti, attraverso un’estensione delle durate e una gestione meno burocratica.
2. Introduzione di strumenti strutturali di sostegno al rilancio della Moda, sia fiscali che finanziari, che
incentivino investimenti industriali senza vincoli territoriali o dimensionali.
3. Rilancio del credito d’imposta per design e ideazione estetica, prorogandone l’efficacia fino
al 2027 (in scadenza a fine 2025) e incrementando l’aliquota ad almeno il 10%, per garantire
competitività internazionale e innovazione creativa.
CNMI segnala, nel documento, un dato che fornisce una precisa idea della situazione attuale: nel
2024 il dato relativo al ricorso alla cassa integrazione delle imprese del settore è risultato quattro volte
superiore a quello relativo all’annualità precedente.
Press Contacts
MARCO MOTTOLESE

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