Il rinvio di un anno del blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5, deciso dal Governo, non può essere considerato una soluzione, ma solo un posticipo del problema. Confartigianato Imprese Padova esprime preoccupazione per una misura che, seppur limitata alle città con più di 100mila abitanti – come Padova – lascia irrisolte le difficoltà di oltre 3.500 imprese artigiane saranno costrette ad affrontare nel breve periodo. Si tratta di imprese che, per svolgere la propria attività, utilizzano quotidianamente veicoli commerciali, spesso attrezzati come vere e proprie officine mobili. Il blocco degli Euro 5 rappresenta per queste realtà un ostacolo operativo e un costo economico molto rilevante, soprattutto in assenza di misure di sostegno strutturali che accompagnino il processo di rinnovo del parco mezzi.
«Siamo di fronte a un rinvio che, pur evitando una scadenza imminente, non dà risposte di prospettiva – commenta Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova – gli imprenditori non possono vivere con l’incertezza costante di norme che cambiano di anno in anno, senza un piano chiaro e senza il supporto economico necessario. La sostenibilità ambientale è un obiettivo che condividiamo, ma va perseguito con realismo e attenzione verso chi ogni giorno crea lavoro e servizi sul territorio».
Sul tema interviene anche Massimo Ruffa, presidente degli Autoriparatori di Confartigianato Imprese Padova: «I nostri artigiani non chiedono deroghe infinite, ma strumenti concreti. Senza incentivi veri, rischiamo di trovarci di fronte a un blocco che penalizza proprio chi lavora e investe nella qualità del servizio. Servono agevolazioni per l’acquisto di mezzi Euro 6 – anche usati – e sostegni accessibili per i veicoli ibridi, così da garantire una transizione compatibile con i tempi e le risorse delle micro e piccole imprese». Confartigianato Imprese Padova chiede con forza che al divieto vengano affiancati interventi efficaci e duraturi, capaci di sostenere il comparto artigiano in questo percorso di cambiamento. La transizione ecologica non può trasformarsi in un percorso a ostacoli per chi lavora. Servono risorse, programmazione e una visione che tenga conto della realtà economica e sociale dei territori.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link