ECONOMIA, tecnologia e investimenti. Data center e innovazione industriale: nella Capitale un confronto sul futuro digitale del Paese


Roma, 11 luglio 2025 – Lo scorso 8 luglio ha avuto luogo presso la sede di CEOforLIFE a Roma l’evento “Data Center e crescita industriale. La nuova strategia italiana per l’innovazione e la competitività”, organizzato dalla Fondazione Ottimisti&Razionali e da Open Gate Italia. L’incontro ha costituito un’occasione di confronto tra Istituzioni, mondo accademico e operatori del settore sulle sfide e le opportunità legate allo sviluppo delle infrastrutture digitali con particolare riferimento ai data center in Italia.

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In chiusura dei lavori il messaggio del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha ribadito come l’Italia sia «sempre più al centro dell’interesse internazionale come destinazione strategica per i data center. Con oltre cinque miliardi di euro in nuovi investimenti in corso i data center sono infrastrutture cruciali, non solo quindi, per l’intelligenza artificiale e la transizione digitale. Il Governo è impegnato nel creare un ecosistema competitivo, innovativo e sostenibile per favorirne lo sviluppo». Nel suo intervento, il ministro ha ricordato  che la prossima Strategia nazionale per i data center punterà su modernizzazione delle infrastrutture digitali, potenziamento della rete elettrica e sviluppo di poli tecnologici regionali, in grado di sostenere tecnologie avanzate come intelligenza artificiale (AI), calcolo quantistico e manifattura di nuova generazione.

UN TEMA CENTRALE

Il tema dei data center è dunque centrale per la competitività industriale del Paese. Al fine di superare l’attuale disomogeneità della cornice normativa, il 19 marzo 2025 la IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati ha adottato un testo base unico (Delega al Governo in materia di organizzazione e potenziamento e sviluppo tecnologico dei centri di elaborazione dati) che conferisce all’esecutivo il potere di emanare specifici decreti legislativi in materia di procedure autorizzative nazionali standardizzate, supporto alle tecnologie per il recupero di energia e calore, incentivi per il riutilizzo di aree industriali dismesse e tempistiche per l’emanazione e l’attuazione dei decreti. Malgrado la complessità del quadro generale, tra il 2023 e il 2025 sono stati comunque registrati importanti progressi: la Regione Lombardia ha adottato una classificazione tecnica dei data center basata sul consumo energetico, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato linee guida fondate su criteri di sostenibilità e riuso di aree dismesse, mentre, lo scorso mese di gennaio è stato introdotto un nuovo codice Ateco che ne riconosce il carattere strategico, distinguendoli dalle attività immobiliari e industriali tradizionali.

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I data center sostengono allora il processo di trasformazione digitale del Paese, rappresentando il fondamento per lo sviluppo dei servizi cloud, alleati strategici in grado di rafforzare capacità, resilienza e sicurezza delle infrastrutture, accompagnando la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e di tutto il tessuto industriale italiano. L’incontro si inserisce nel percorso di approfondimento già avviato nel novembre scorso con l’evento sulle prospettive evolutive della regolamentazione del cloud. Un confronto che ha ampliato il perimetro della riflessione, alla luce della Comunicazione A Competitiveness Compass for the EU della Commissione europea, oltreché del recente procedimento avviato da AGCom (delibera n. 55/25/CONS), finalizzato a valutare l’estensione del regime di autorizzazione generale ai sensi dell’art. 11 del Codice delle comunicazioni elettroniche anche ai fornitori di Content Delivery Network (CDN).

UNA NARRAZIONE POSITIVA

I lavori sono stati aperti da Claudio Velardi, presidente della Fondazione Ottimisti&Razionali, costituita nel 2016 al fine di promuovere una narrazione positiva, concreta e competente dello sviluppo del Paese, con una forte attenzione ai temi dell’innovazione e della modernizzazione infrastrutturale. Laura Rovizzi, CEO di Open Gate Italia, Società di consulenza specializzata in Public & Regulatory affairs, fondata nel 2008, ha introdotto il dibattito articolato in tre sessioni tematiche. Nel primo panel, Luca Beltramino (vicepresidente dell’Italian Datacenter Association) e Patrizio Rinaldi (Director Solution Consulting di ServiceNow) hanno posto l’accento sul legame tra data center e sostenibilità, illustrando le soluzioni più avanzate in termini di efficientamento energetico, riduzione dell’impatto ambientale e recupero del calore residuo. Nella seconda fase dei lavori Marco Borgherese (CEO di Activa Digital) e l’avvocato Carmen Chierchia (partner dello studio legale DLA Piper) hanno invece affrontato il tema relativo alle criticità di natura amministrativa e normativa derivanti dalla localizzazione dei data center, evidenziando la necessità di una cornice legislativa chiara e unitaria a livello nazionale.

IMPATTO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ

Nella terza sessione, infine, dedicata al rapporto tra data center e Content Delivery Network, Giulia Gasparini (Country Manager di AWS Italia) e il professor Stefano Salsano (docente presso l’Università di Roma Tor Vergata) hanno evidenziato le opportunità offerte dal cloud nel processo di trasformazione digitale e le peculiarità delle Content Delivery Network (CDN), oltre all’impatto economico positivo dei data center e del cloud sulla competitività e la crescita del Paese. L’incontro si è concluso con un momento di networking, confermando la volontà condivisa di costruire un dialogo stabile e strutturato tra pubblico e privato, in grado di accompagnare l’evoluzione dell’ecosistema digitale italiano e renderlo competitivo a livello europeo.



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