Da Verona a Treviso, da Padova a Belluno: l’analisi di ReportAziende.it evidenzia punti di forza e vulnerabilità di un’economia regionale solida, alle prese con l’evoluzione tecnologica e la sostenibilità
Venezia, 2 luglio 2025 – Il Veneto potrebbe registrare una crescita media annua del fatturato del 3,5% da qui al 2026. Lo rileva l’ultimo studio di ReportAziende.it, la piattaforma specializzata nell’analisi del rischio d’impresa.
Il report delinea un tessuto produttivo tra i più dinamici del Paese, con oltre 12 miliardi di euro di fatturato aggregato tra le principali aziende regionali. La struttura economica si conferma altamente diversificata, ma con una forte concentrazione nel settore automotive. Questo comporta solidità generale, ma anche elementi di vulnerabilità sistemica da monitorare con attenzione.
“Il Veneto – spiegano gli analisti di ReportAziende.it – è un ecosistema industriale ad alta vocazione export, che spazia dall’automotive all’elettrodomestico, dalla distribuzione ai beni di lusso. La transizione tecnologica e ambientale rappresenta una sfida che le imprese venete possono affrontare con successo, se sostenute da strumenti predittivi e strategie mirate.”
Da Verona a Belluno, il traino di automotive, distribuzione e occhialeria
Nel 2023 il Veneto si è distinto per performance economiche robuste. La provincia di Verona guida il panorama regionale grazie a Volkswagen Group Italia S.p.A., che con quasi 7,5 miliardi di euro di fatturato rappresenta oltre il 60% dell’intero campione analizzato. Ma proprio questa concentrazione settoriale impone attenzione strategica, data la transizione elettrica in corso e le pressioni normative europee.
Belluno eccelle nel lusso grazie a Luxottica S.r.l. (oltre 1,5 miliardi di euro), protagonista mondiale dell’occhialeria. Il presidio dell’alta gamma, la fedeltà al brand e la produzione localizzata rendono il comparto resiliente, ma le sfide digitali e la sostenibilità restano prioritarie.
A Vicenza, l’innovazione si esprime nel commercio specializzato grazie a Unicomm S.r.l., con oltre 2 miliardi di euro di fatturato. L’eterogeneità merceologica e la flessibilità operativa rendono il profilo di rischio contenuto, mentre la sinergia con la manifattura locale costituisce un importante asset territoriale.
Venezia si distingue invece per la presenza di PAM Panorama S.p.A., realtà di punta della grande distribuzione organizzata, con un fatturato di oltre 1,88 miliardi di euro. L’azienda rappresenta un caso di successo grazie a una rete capillare di punti vendita e a un approccio innovativo ai format distributivi, capace di intercettare i cambiamenti nei consumi. Nonostante le trasformazioni post-pandemiche e la crescente digitalizzazione pongano rischi strutturali al settore retail, PAM Panorama ha reagito con efficacia, investendo in e-commerce e integrazione omnicanale, rafforzando così la propria resilienza competitiva.
Treviso si conferma capitale degli elettrodomestici con De Longhi Appliances S.r.l. (oltre 1,6 miliardi di euro), azienda capace di coniugare innovazione e design. Non mancano però i rischi legati alla concorrenza asiatica e alla volatilità della domanda globale.
Padova si distingue nella distribuzione tecnica con Sonepar Italia S.p.A., leader nazionale con 1,38 miliardi di euro di fatturato. Il legame con edilizia e impiantistica si traduce in opportunità nei settori energetico e digitale, ma anche in esposizione ai cicli economici.
Settori chiave tra concentrazione e trasformazione
L’automotive veneto, pur essendo una colonna portante del Pil regionale, necessita di rapide trasformazioni per restare competitivo nella mobilità elettrica. Elettrodomestici e beni di consumo tecnologici si muovono verso prodotti connessi e intelligenti, mentre la distribuzione mostra segnali positivi grazie all’omnicanalità.
Il lusso e la manifattura di alta gamma, come l’occhialeria bellunese, conservano vantaggi competitivi globali ma devono fronteggiare pressioni ESG e adattarsi a consumatori sempre più attenti.
Scenari futuri: innovare per consolidare la leadership
Nel triennio 2024-2026, il Veneto potrebbe mantenere un tasso di crescita tra il 3% e il 4%, spinto dalla digitalizzazione, dall’export e dalla capacità di integrare innovazione nei processi. In uno scenario ottimistico, il tasso potrebbe superare il +5% annuo, specie se supportato da investimenti in infrastrutture, ricerca e capitale umano.
ReportAziende.it – che dal 2013 analizza oltre 6,5 milioni di imprese italiane – ha lanciato nel 2025 un sistema predittivo avanzato per la gestione del rischio d’impresa. Lo strumento combina indicatori finanziari e qualitativi, supportando aziende, consulenti e investitori nella lettura strategica della realtà economica regionale.
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