ecco quali sono le maggiori richieste per i lavori verdi in Toscana


In un contesto nazionale e internazionale in cui l’impegno sulla sostenibilità ambientale è sempre più urgente e necessario, per le imprese il tema della transizione ecologica può essere anche un’importante occasione di sviluppo. Secondo un’importante ricerca condotta dell’Istituto Demopolis e presentata ieri al Polo tecnologico di Capannori, la sostenibilità è una scelta strategica essenziale per competere ed innovare.

Il Comune di Capannori, capofila del progetto europeo Extravert, con un partenariato internazionale nel programma Interreg Marittimo Italia-Francia, ha infatti ospitato la conferenza di presentazione dell’indagine.

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La ricerca, che ha riguardato oltre 200 imprese, ha visto la realizzazione di interviste, questionari e visite ad aziende della Toscana, Sardegna, Corsica, Liguria e Francia del Sud, con una significativa attenzione ai settori del turismo e della nautica.

Dall’analisi delle risultanze della ricerca emerge come due terzi delle aziende abbiano incrementato notevolmente la loro attenzione alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale; oltre la metà delle imprese (58%) considera il tema parte importante della propria mission e il restante 42% ne concepisce l’importanza per il prossimo futuro.

Molteplice è la richiesta di nuove professionalità in Toscana e nell’area transfrontaliera, con le più disparate competenze: servono specialisti in politiche territoriali di sviluppo sostenibile (33% di citazioni), energy manager (31%), esperti in valutazione d’impatto ambientale e bilancio di sostenibilità (28%), responsabili della sostenibilità delle strutture nel complesso (26%), esperti in valorizzazione e riciclo dei materiali (24%), in materiali e processi innovativi, in gestione della qualità dei processi eco-sostenibili e di prodotto (22%).

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reperimento competenze

«I dati confermano una crescita importante dell’attenzione all’economia verde e blu – spiega Pietro Vento, direttore dell’Istituto Demopolis – che per il 60-62% degli imprenditori rappresenta un’opportunità di crescita e non un ostacolo, come invece ritiene solo una minoranza. Le professionalità e le competenze necessarie per lo sviluppo dell’innovazione aziendale sostenibile restano oggi di difficile reperibilità per il 67% degli imprenditori intervistati. Negli approfondimenti di ricerca è emerso l’identikit del green manager, una figura di coordinamento fra le competenze per la sostenibilità, capace di orientare l’attività aziendale, favorendo processi produttivi eco-sostenibili, efficienza energetica, strategie a basso impatto ambientale, rispetto di norme ambientali, miglioramento della reputazione».

Le pratiche sostenibili sono ormai largamente diffuse: la raccolta differenziata coinvolge il 92-93% delle aziende, seguita da risparmio energetico e utilizzo di energie rinnovabili. Ancora minoritaria, ma in crescita, la verifica delle emissioni di CO2, presente nel 33% dei casi. Nonostante l’entusiasmo, non mancano le difficoltà: il 66% delle imprese segnala i costi elevati per adeguarsi a standard e normative, circa la metà evidenzia problemi burocratici e costi aggiuntivi, mentre oltre un quinto soffre la carenza di risorse umane specializzate in sostenibilità.

In particolare, cresce l’interesse per una figura di coordinamento e regia dell’innovazione sostenibile: il green manager. Questa figura, vista come un facilitatore multi-competenze, dovrebbe occuparsi del monitoraggio dell’impatto ambientale (56%), dell’ottimizzazione dell’uso dell’energia (49%), della gestione di bandi e adempimenti ambientali (42%), nonché dello sviluppo di innovazioni sostenibili nei processi e nei modelli di business. Il 36-38% dei vertici d’impresa toscani ritiene che la consulenza di un green manager sarebbe utile per lo sviluppo aziendale.

importanza greenmanager

«Da questa importante indagine emergono dati molto positivi e confortanti, poiché la maggior parte dei vertici d’impresa intervistati sostiene che il tema della sostenibilità sia già parte integrante della strategia di impresa – afferma il sindaco Giordano del Chiaro – Ciò significa che la transizione ecologica delle imprese è un processo che sta realmente avvenendo attraverso l’utilizzo di pratiche improntate all’economia sostenibile e quindi rispettosa dell’ambiente. Emerge però che sul mercato scarseggiano le figure professionali che hanno le giuste competenze per accompagnare le imprese in questa trasformazione ‘verde’. Il progetto Extravert di cui il Comune di Capannori è capofila ha tra i suoi principali obiettivi proprio la formazione di queste nuove figure professionali, tra cui il green manager, mettendo in campo un’alleanza formativo-occupazionale per apportare un cambiamento al disequilibrio domanda/offerta di lavoro, in particolare mediante la sperimentazione e il consolidamento di un nuovo modello formativo nei territori interessati dal progetto».

Presente alla tavola rotonda anche Luca Menesini, del Comitato Europeo delle Regioni, che ha sottolineato l’importanza delle politiche europee di transizione e delle politiche di cooperazione che, come nel caso di Extravert permettano lo scambio tra territori e la crescita delle politiche di sostenibilità.





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