l’eccellenza sfida la crisi • Nove da Firenze


FIRENZE, 19 giugno ‘25 – Innovazione attraverso tecnologie digitali, valorizzazione del Made in Italy e supporto alle PMI con strumenti finanziari e formazione. Da Future For Fashion 2025, l’appuntamento di confronto e riflessione fra i protagonisti della moda e della sua filiera, oggi a Firenze, escono alcune “raccomandazioni” di intervento per rafforzare la competitività e la leadership internazionale del sistema moda.

FFF2025 per il tema di quest’anno “L’eccellenza sfida la crisi” ha realizzato, con la collaborazione di TEHA Group uno studio strategico che analizza lo stato di salute del comparto e traccia le direttrici per il suo rilancio.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Partendo da dati, il rapporto evidenzia come il settore moda, dopo il rimbalzo post-pandemia, stia affrontando una congiuntura negativa caratterizzata da instabilità geopolitica, tensioni macroeconomiche e trasformazioni strutturali nei modelli di consumo. Tuttavia, grazie alla sua qualità artigianale e alla capacità di innovare, può tornare a essere protagonista nel panorama internazionale.

Lo studio identifica poi, cinque aree chiave per il rilancio del settore. Quella dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità; poiché secondo lo studio, l’adozione di tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale sono fondamentali per migliorare l’efficienza operativa e la resilienza delle filiere. La transizione verso modelli Net Positive rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare la competitività e rispondere alle aspettative di consumatori e investitori.

Lo studio indica poi in un ulteriore valorizzazione del Made in, uno dei fattori positivi del rilancio, perché il patrimonio culturale e artigianale italiano deve essere raccontato attraverso uno storytelling coordinato e integrato, rivolto sia ai consumatori che alla forza lavoro, capace quindi di attrarre talenti, ma anche di rafforzare il legame con i mercati internazionali, soprattutto nelle fasce di mercato del lusso accessibile e dell’absolute luxury.

Il supporto alle piccole e medie imprese è indicato come strategico e a questo è proposito suggerisce come strumenti finanziari pubblici dedicati possono favorire la crescita dimensionale, la transizione generazionale e l’innovazione organizzativa delle piccole e medie imprese, cuore pulsante del sistema moda.

Contabilità

Buste paga

 

Formazione e competenze, è poi una altra area chiave. E su questo lo studio indica come sia necessario investire in percorsi formativi strutturati per garantire il ricambio generazionale e preservare le competenze artigianali, rendendo le professioni del settore nuovamente attrattive.

E infine indica anche come la riattivazione di brand storici e la creazione di nuove realtà imprenditoriali possono rafforzare la leadership italiana nel panorama globale.

“Questo Paese deve investire di più sul futuro del fashion”, spiega Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa, “perché è un’industria unica e strategica. È un capitale sociale dell’Italia. Che ‘cuba’ miliardi di valore; dà lavoro e benessere a centinaia di migliaia di famiglie; offre prospettive per i giovani talenti”.

“In questi anni di difficoltà abbiamo imparato sulla nostra pelle che ogni sistema economico – e ogni territorio – deve lavorare a percorsi originali di ripresa – continua Bigazzi -. Qui il percorso è obbligato: noi dobbiamo puntare sul nostro ‘saper fare’. E sul nostro posizionamento in quei settori che rappresentano al meglio il nostro stile di vita; ma che hanno anche una forte consistenza economica e sociale. A Firenze la Moda vuol dire 6 mila 300 unità produttive e 42 mila posti di lavoro.

È un’industria che ha dimostrato di saper raccogliere le sfide della contemporaneità; ma che ha bisogno di un sistema-Paese consapevole che la manifattura è la sala-macchine del Pil”.

FFF2025 è stato organizzato da Confindustria Toscana Centro e Costa e il Centro Firenze per la Moda Italiana, con il supporto di Cassa Depositi e Prestiti e Kering. Un appuntamento per gli addetti al settore arrivato alla sua quarta edizione, che quest’anno si è tenuto nella casa delle imprese di Firenze, Livorno e Massa Carrara, ovvero la sede di Confindustria Toscana Centro e Costa, a Palazzo Gualfonda a Firenze nel salone assemblee recentemente restaurato.

I protagonisti di questa edizione di FFF2025 sono stati: Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa; Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana; Matteo Zoppas, presidente Agenzia ICE; Sara Funaro, Sindaca di Firenze; Massimiliano Giornetti, direttore Polimoda; Matteo Secoli, presidente piattaforma; Attila Kiss, amministratore delegato Gruppo Florence; Carlo Capasa, presidente Camera Nazionale della Moda Italiana; Luca Sburlati, presidente Confindustria Moda Federazione Tessile e Moda; Stefania Lazzaroni, direttrice generale Altagamma; Antonio De Matteis, presidente Pitti immagine; Elena Antiga, principal expert TEHA Group; Roberta Benaglia, CEO at Style Capital SGR; Niccolò Ricci, amministratore delegato Stefano Ricci; Matteo Mantellassi, CEO Manteco; Guillaume Rousson, Console francese a Firenze; Barbara Cimmino, vice presidente Confindustria per l’Export e l’attrazione degli investimenti; Antonella Mansi, presidente Centro di Firenze per la Moda italiana; il Ministero delle imprese e del made in Italy.

OLTRE 20 MILIONI DI EURO PER LE AZIENDE TOSCANE DEL SETTORE

Microcredito

per le aziende

 

E’ in apertura il BANDO DELLA REGIONE TOSCANA per l’Innovazione strategica di processo ed organizzativa per le PMI del Settore MODA. L’intervento intende agevolare e sostenere le imprese del Settore MODA al fine di migliorarne la competitività sui mercati globali, potenziarne i processi di trasformazione tecnologica e incrementarne la produttività.

Il Bando si divide in due filoni: il primo destinato a sostenere progetti di innovazione nel settore digitale e della sostenibilità, il secondo a sostegno degli investimenti produttivi con tecnologie legate ad Industria 4.0 e 5.0. Il bando prevede un contributo a fondo perduto calcolato sulle spese ammissibili variabile a seconda delle dimensioni dell’impresa e della tipologia dell’investimento, ma che può arrivare fino all’80% dello stesso.Gli investimenti minimi previsti sono di 200 mila euro, fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro.



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