Le piccole imprese pagano l’energia il triplo delle energivore


Le piccole imprese continuano a sopportare costi dell’energia notevolmente più alti rispetto alla media europea mentre si allarga in modo preoccupante il differenziale con le energivore. È quanto emerge dalla fotografia dell’Osservatorio energia scattata dall’Area studi e ricerche della CNA sottolineando che il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia è costantemente più alto rispetto ai principali partner europei. Tra il 2019 e il primo semestre dell’anno in corso il prezzo medio in Italia supera del 28,3% la Francia, del 30,9% la Germania e del 53,6% la Spagna. Anche escludendo il balzo dei prezzi del 2022, tra il 2023 e giugno 2025 il PUN in media è stato pari a 118 euro per MWh, quasi il doppio rispetto alla media del periodo 2005-2020.

Questa tendenza pesa soprattutto sulle piccole imprese. L’anno scorso in media la bolletta delle imprese con consumi fino a 20 MWh è risultata più alta del 29,4% della media nell’Unione Europea. Un differenziale che diminuisce progressivamente all’aumentare del consumo tant’è che le energivore pagano l’energia soltanto il 4% in più della media UE.

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Più in dettaglio le piccole imprese nel 2024 hanno pagato 435 euro per MWh, 99 euro in più della media europea mentre per le energivore il prezzo medio è stato di 155 euro rispetto ai 149 nell’UE. Da evidenziare l’aumento del differenziale tra piccole imprese e energivore, le prime in Italia pagano l’energia quasi tre volte rispetto a quelle con consumi nella fascia 70.000-150.000 MWh.

La ragione del gap è la struttura della bolletta. Per le piccole imprese i costi energetici effettivi sfiorano il 60% del costo totale, per le energivore rappresentano oltre il 77% della bolletta. Oltre al consistente peso del fisco, su 11,2 miliardi l’anno di oneri generali di sistema, oltre la metà è finanziato dalle Pmi.

Le prospettive sono preoccupanti. Il trend rialzista delle quotazioni dell’energia elettrica all’ingrosso è destinato a diventare più pronunciato a causa dell’aggravarsi delle tensioni geopolitiche come evidenziano i corsi di petrolio e gas degli ultimi giorni.

 

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