La cultura è una leva per la sostenibilità


La cultura come pratica di sviluppo sostenibile Nella foto: Andrea Biondi, Massimo Bernardi, Alessandra Schiavuzzi, Rossella Sobrero, Silvia Bruno, Alberta Giovannini, Ludovico Solima [
Alessandro Holneider – Archivio Ufficio Stampa PAT]

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

“Il ruolo dei musei per lo sviluppo locale è importante. Il MUSE, in particolare, attua azioni di dialogo con le imprese del territorio. Il museo non è solo agente di intrattenimento, ma attivatore di conoscenza e di cambiamento. Il punto di vista di un museo scientifico con un fondamento naturalistico va evidenziato, tanto più che il nostro Paese non ha un museo nazionale di scienze naturali, ma ne ha tanti e piccoli e diffusi capillarmente nei territori”. Ad affermarlo è stato Massimo Bernardi, direttore del MUSE.
La prospettiva offerta da un museo di scienza sulla biodiversità è sostenere la filiera delle imprese dell’agricoltura e anche quelle del turismo. “Il nostro paradigma è quello del museo esteso, ovvero un museo che oltre a sedi territoriali, ha anche convenzioni con altri luoghi fisici dove portare il proprio metodo. Il museo esteso ha una forte potenzialità di un dialogo, attiva un processo di conoscenza. Ad esempio, un determinato luogo può essere valorizzato in primis dai ricercatori e dalle loro competenze, ma questa particolarità si trasforma, in modo generativo, in utilità economica per produttori e imprenditori. L’elemento centrale oggi è rinforzare il rapporto tra musei e imprese con un asset di valori condivisi. Bisogna approfondire il dialogo in questa direzione”.

La dirigente provinciale Schiavuzzi ha evidenziato che “la legge provinciale del Trentino promuove e crede nella cultura come strumento di sviluppo sostenibile. “Il budget del 2024, ha affermato, è del calibro di 48 milioni di euro, si tratta di una scommessa sulla cultura affidata agli enti strumentali, come il MUSE, il METS, il Mart, il museo del Buonconsiglio. E poi sosteniamo le biblioteche, la formazione musicale, centinaia di iniziative di associazioni e enti del terzo settore. Tutti loro creano e sono un valore aggiunto per la comunità, per la precisione sono mediatori culturali per il territorio. La Fondazione Caritro e la  Regione sono altri attori, ma la legislazione permette ai privati di fare erogazioni liberali sui medesimi progetti con sgravi fiscali e questo è un plus. Di recente abbiamo in programma un progetto interregionale che coinvolge le residenze artistiche come occasioni di formazione, è una sperimentazione remunerata non necessariamente finalizzata a una produzione, per un sviluppo futuro di imprese culturali. Noi abbiamo già un indotto di industria culturale come la Trentino Film Commission, 354 produzioni dal 2011”.

Contabilità

Buste paga

 

Per Silvia Bruno di Confindustria Trento  i musei possono rappresentare un’opportunità per le imprese. “In Trentino le imprese dimostrano sensibilità verso la sostenibilità – ha sottolineato – il primo report di sostenibilità è stato fatto nel 2019 e nel tempo questi report sono aumentati tra i nostri associati. La presenza di soggetti culturali come il MUSE ha fatto molto per consolidare questa sensibilità, perché è  un attivatore di consapevolezza e di iniziative che sostengono una nuova narrazione delle imprese. Come Confindustria desideriamo consolidare l’alleanza nella promozione di un dibattito scevro dalle ideologie, rispetto a strategie territoriali che tengano conto anche del cambiamento climatico. Un soggetto culturale come il MUSE può farsi da garante e aprire alla collettività questo dialogo sulla sostenibilità e cambiare la narrazione di un’industria impattante per l’ambiente, per considerare le imprese soggetti culturali”.

Rossella Sobrero ha definito l’impresa  “volano di sviluppo culturale”, che va oltre il mecenatismo, che quindi possa oggi include anche un ritorno economico, non solo di immagine. Delle imprese hanno ospitato artisti che lavorano sui loro rifiuti, risolvendo in modo creativo un tema complesso. L’impresa deve capire che gli conviene avere un cultura della sostenibilità e che ciò la aiuta ad essere competitiva. “Da tempo parlo di etica dell’impresa – ha affermato – ma  adesso parlo della convenienza imprenditoriale che deriva da un investimento in cultura. Quindi l’alleanza con i musei serve per dare concretezza all’industria per metterla in contatto con gli atenei e la ricerca. Ci aiuta far meglio il nostro lavoro”.

Alberta Giovannini, responsabile marketing e fundraising del MUSE, ha parlato dell’ impegno del museo a realizzare iniziative di sviluppo di conoscenza nel territorio anche con il sostegno dei privati. “Le istituzioni culturali sono pertanto anche dei soggetti economici, ha evidenziato, perché generano spesa e investimento, non solo per la fornitura di beni e servizi, ma creano anche occupazione e quindi reddito. Sono quindi in grado di generare indotto anche turistico in virtù di alleanze. Bisogna saper raccontare la  sostenibilità economica degli enti culturali in termini del valore sociale creato con la cultura. II PIL è generato per un 15% dalla cultura, anche i festival sono moltiplicatori di valori economici. Spesso gli enti culturali sono l’unico centro che genera vita culturale nelle piccole realtà. Questo può essere un ulteriore criterio per considerare un ente culturale un soggetto concorrente allo sviluppo di un territorio. Oltre alla diffusione della conoscenza c’è anche l’abbattimento di disuguaglianze. Azioni queste che costano anche da un punto di visto economico. Quindi è importante trovare un linguaggio comune con le imprese che abbia anche un codice etico condiviso su mezzi e temi. Non possiamo derogare sulla nostra integrità. Al MUSE c’è stata la felice sperimentazione, in questo contesto, della Galleria della Sostenibilità dove ci sono imprese che hanno aderito a best pratice per la sostenibilità.

“I musei – ha esordito il prof Solima – danno un apporto significativo alle imprese per la sostenibilità, ma il rapporto fra loro deve cambiare. C’è ora un “do ut des” fra loro, ovvero lo scambio di competenze con il sostegno finanziario. I musei possono dare invece un sostegno creando spazi di collaborazione, come partenariati pubblico-privato. Un’altra dimensione di possibile collaborazione è legata alla co-progettazione di attività educative, ma anche che riguarda la ricaduta di animazioni territoriali. Sto collaborando al piano strategico del museo del mare di Reggio Calabria che ha iniziato già in fase di progettazione un ascolto del territorio. Infine azioni di welfare culturale, che riguardano non solo i visitatori ma anche i dipendenti delle imprese. In Canada la visita ai musei può essere prescritta dai medici”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Microcredito

per le aziende

 

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi