Sardegna tagliata fuori dai giochi – Kalaritana Media


Un cantiere (foto Ansa)

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La maggior parte degli appalti più consistenti del Pnrr in Sardegna finisce in mano a imprese non isolane. Secondo un report della Cna Sardegna, tra il 2020 e il 2024, il 63% delle gare d’appalto sopra il milione di euro è stato aggiudicato da aziende provenienti da altre regioni italiane o dall’estero. Un dato che evidenzia un profondo squilibrio nella distribuzione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il divario risulta ancora più marcato se si guarda alla spesa: tra il 2017 e il 2020 l’83% dell’importo totale è andato a imprese esterne, contro il 78% del quadriennio precedente. Le imprese sarde, oltre a conquistare meno appalti, si aggiudicano gare mediamente più piccole: circa 4,5 milioni di euro a fronte dei 12 milioni delle imprese di fuori regione.

Anche sul fronte dei ribassi, le differenze non mancano: le imprese locali offrono sconti medi del 20%, mentre quelle esterne si fermano al 18%. Tra queste ultime, le laziali sono le più presenti (23% delle aggiudicazioni), seguite da campane e siciliane (12,5%). In termini di valore economico, però, dominano le lombarde (oltre il 20%), davanti alle laziali (16%) e alle emiliane (meno del 10%).

Per Cna Sardegna è quindi indispensabile una strategia industriale che rafforzi le imprese locali, favorendo aggregazioni, innovazione e qualificazione.

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