Sicilia, 50 milioni di euro bloccati, all’assessorato Economia, dove sembra tutto fermo: la difesa di Dagnino


Almeno 50 milioni di euro bloccati ma soprattutto una lunga serie di decreti attuativi previsti da norme regionali che restano in attesa di visto e non vengono emanati. L’Assessorato regionale all’economia, negli ultimi mesi (se non anni) sembra essere diventato il ‘tappo’ di tutti i provvedimenti regionali e delle iniziative legislative. E’ il collega di BlogSicilia, Manlio Viola, ha chiesto spiegazioni direttamente all’interessato, l’assessore Alessandro Dagnino che si difende e spiega le sue ragioni.

L’insofferenza del presidente Schifani che ha preso l’impegno di sbloccare i contributi

I provvedimenti sono vari e di varia natura. Da una parte ci sono gli incentivi al mondo produttivo rispetto ai quali il governatore Renato Schifani ha fatto una pubblica denuncia appena venerdì scorso parlando di “una certa burocrazia che non è in grado di assumere scelte e responsabilità e rappresenta in ritardo i problemi da affrontare”.

Per questo, il governatore ha preso l’impegno di assumere su se stesso l’onere di sbloccare questi contributi ma anche quello di dar vita ad una norma che superi la contribuzione in “de minimis” imposta dalla comunità europea perché, dice, “Abbiamo bisogno di dare ossigeno e respiro non solo alla piccola e media ma anche alla grande industria”.

I provvedimenti già assunti ma bloccati

Oltre all’allarme del Presidente della Regione su fondi che riguardano l’assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia e la Welfare, c’è un altro grande tema che riguarda, invece, i provvedimenti già assunti, le scelte operate, le norme varate ma che restano lettera morta perché prive dei necessari decreti attuativi.

In attesa di Decreto attuativo c’è la norma per il contrasto alla diffusione del crack, la pericolosissima droga che ha già causato numerose vittime. C’è la legge per il contrasto attraverso vari strumenti fra cui anche centri di accoglienza, interventi specifici extra SERT (per il recupero dei tossicodipendenti), specifiche campagne dissuasive, interventi per il contrasto allo spaccio e la riqualificazione di specifiche aree. Ma senza decreti attuativi la legge resta solo carta.

C’è la legge che riguarda il ristori per i danni subiti a causa degli incendi che attende attuazione per la seconda parte di pagamenti.

La norma che riguarda l’uso dei beni confiscati, invece, è in procinto di essere sbloccata solo ora  dopo un passaggio in giunta di governo.

I contributi erogabili tramite Irfis

Poi, ci sono una lunga serie di contributi che possono essere erogati utilizzando l’Irfis che ha dimostrato di essere uno strumento efficace con avvisi e graduatorie emanate rapidamente e pagamenti effettuati in tempi rapidi e certi come è avvenuto per il contributo di povertà, i contributi per i mutui delle piccole aziende, il pagamento degli interessi sui prestiti per i beni durevoli dei siciliani, solo per fare qualche esempio recente.

Non ultimi, per l’impatto occupazionale e la sopravvivenza delle imprese di un settore già profondamente in crisi, ci sono i contributi all’Editoria indipendente, che dopo due anni di percorsi lineari ed aiuti, improvvisamente si sono bloccati rimanendo impantanati in pastoie burocratiche che sembravano superate dai precedenti bandi e che invece ritornano – scrive Viola – misteriosamente di scena.

Il tappo dell’Assessorato regionale all’Economia

L’elenco dei provvedimenti pronti, figli di una legge o di una delibera di giunta, che però restano fermi potrebbe essere più lungo di così. Il ‘tappo’ sembra essere stato messo in via Notarbartolo, in quell’assessorato regionale all’Economia che già rappresenta spesso un argine alla spesa per effetto della lentezza del riaccertamento previsto dalla legge e che prende tempo e rallenta i pagamenti. Ma ci sarebbe di più e negli ultimi mesi ogni delibera attuativa resterebbe ferma per settimane, per mesi, prima di essere emanata. Cosa è cambiato rispetto alla scorso anno per quel che riguarda gli incarichi da dare all’Irfis? Si chiede il collega Viola, che aggiunge, “su questo tema radio palazzo parla di presidente della Regione insofferente rispetto ai tempi di attuazione e sempre più pressante nei confronti dell’attività dell’assessorato regionale all’Economia”.

Non tutto è come in precedenza spiegano dall’assessorato

Ma dagli uffici di via Notarbartolo spengono l’allarme e chiariscono che le cose non stanno esattamente come negli anni trascorsi. In prima analisi nessuna competenza sui decreti attuativi riguardanti la legge sul crack. Sui contributi attraverso il Fondo Sicilia, invece, precisano che in passato molti contributi sono stati rilasciati con fondi Covid che andavano con regole diverse. Adesso si tratta di fondi regionali e dunque la procedura va resa certa e ‘blindata’

Ieri, 12 maggio, un incontro in assessorato

Su questi temi, quelli riguardanti gli affidamenti del fondo Sicilia spendibile, dunque, attraverso avvisi Irfis, ieri pomeriggio (12 maggio) c’è stato un incontro. Al tavolo, davanti al Presidente della Regione Renato Schifani siedevano, fra gli altri, l’assessore Alessandro Dagnino, il dirigente generale del Dipartimento Finanze Silvio Cuffaro e il direttore generale di Irfis Giulio Guagliano.

La difesa dell’assessore Dagnino

“Non c’è un problema di coraggio né un problema di lentezza – dice a BlogSicilia l’assessore Alessandro Dagnino. Dalla pubblicazione della Legge di stabilità ad oggi abbiano varato molti di provvedimenti. C’è una attività intensa in assessorato e il sottoscritto lavora anche fino all’una di notte per trovare le soluzioni più opportune a tutto”.

Dall’assessorato snocciolano l’elenco del lavoro fatto che va dal contributo solidarietà (o di povertà come lo ha chiamato la stampa) emanato insieme a all’assessorato della  Famiglia, decreto poi firmato del presidente; al credito al consumo (interessi sui beni durevoli), dall’ampliamento del bando per gli interessi sui mutui (per le imprese) al plafond Irfis con maggiori risorse per le star up, le imprese giovanili e quelle femminili per finire al decreto sulle imprese confiscate inviato alla giunta.

Ci sono, poi, i decreti d’intesa con le Autonomie Locali per la Ripartizione dei fondi alle città metropolitane e Liberi Consorzi e quello per attribuire contributi a fondo perduto al 30 per cento alle imprese artigiane, d’intesa con le Attività produttive.

Fermi, escludendo la vicenda della legge sul crack che non è di competenza dell’assessorato di Dagnino, ci sono tre provvedimenti. Nelle prossime ore, ci fa sapere l’assessore, vedranno la luce il decreto aggregazioni e quello riguardante la norma sugli incendi “Sul decreto editoria ci sono delle criticità tecniche di natura normativa – dice ancora l’assessore a BlogSicilia – ma c’è una intenzione forte e condivisa di dare seguito al provvedimento. Il sostegno all’editoria è una scelta meritoria di questo governo rispetto alla quale c’è piena condivisione da parte mia rispetto alla volontà chiara e netta del Presidente Schifani”.

“Negli anni scorsi sono stati erogati contributi a valere sui fondi Covid19, adesso cambia il paradigma e le regole di spesa. Ho predisposto varie soluzioni con l’intenzione di giungere al più presto ad un percorso chiaro e inattaccabile”



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