NextGenerationEU: la Commissione chiarisce le regole per il rimborso dei fondi non utilizzati.


La Commissione europea ha risposto a un’interrogazione parlamentare sull’utilizzo e l’eventuale rimborso dei fondi NextGenerationEU da parte dei Comuni europei che hanno rinunciato all’attuazione di alcuni progetti inizialmente previsti nei rispettivi Piani di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nel corso dell’attuazione delle misure finanziate – in particolare quelle relative a zone a basse emissioni e trasformazione sostenibile e digitale del trasporto urbano – alcune amministrazioni locali hanno rilevato criticità nei progetti, decidendo di non proseguire per evitare danni o duplicazioni. Diverse municipalità hanno quindi proposto di restituire solo la quota relativa agli interventi non realizzati, senza compromettere il resto del piano.

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Tuttavia, in alcuni Stati membri le autorità nazionali chiedono il rimborso dell’intero importo ricevuto, creando impatti negativi sui bilanci locali e sull’avanzamento dei progetti effettivamente in corso.

Nella sua risposta ufficiale, il vicepresidente esecutivo della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha ricordato che il dispositivo principale di NextGenerationEU – il Recovery and Resilience Facility (RRF) – è basato su risultati: i fondi vengono erogati solo al raggiungimento di specifici traguardi e obiettivi (milestones e targets): “Se questi non vengono rispettati, il pagamento può essere sospeso in parte o integralmente”, ha dichiarato l’esponente della Commissione von der Leyen.

Nel caso in cui uno Stato membro non riesca a completare un progetto per circostanze oggettive, può richiedere alla Commissione una modifica ufficiale del piano per sostituire o aggiornare le misure previste. Tuttavia, la Commissione chiarisce che le modalità di rimborso dei fondi già trasferiti ai soggetti attuatori – come i Comuni – dipendono dai criteri stabiliti a livello nazionale. In altre parole, sono gli Stati membri a decidere se i fondi ricevuti da un ente locale siano considerati un pacchetto indivisibile o articolabile per singolo intervento.

La Commissione nella sua risposta ha poi ribadito, infine, che è responsabilità degli Stati mantenere una tracciabilità completa dei progetti e dei finanziamenti, raccogliendo dati chiari su ogni misura finanziata, inclusi importi totali, fonti e pagamenti effettuati.

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In sintesi, la restituzione selettiva dei fondi NextGenerationEU resta tecnicamente possibile, ma subordinata alla volontà e alla normativa dello Stato membro interessato.

foto Mediamodifier da Pixabay.com



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