In Sicilia, nel 2024, quasi un mezzo su dieci circolava senza assicurazione. Sono i dati raccolti da Sna, il Sindacato nazionale agenti di assicurazione, che lancia l’allarme contro un fenomeno considerato “estremamente preoccupante” che ha ricadute sia sui premi assicurativi che sulle risorse del Fondo di garanzia per le vittime della strada. Sono questi i dati elaborati da Sna, attraverso l’apposita commissione di studio Rc auto (fonte Ania, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici): l’anno scorso su 3.581.000 veicoli circolanti, ce n’erano 315 mila, pari all’8,8%, privi della copertura assicurativa obbligatoria. “La questione non è più procrastinabile e servono interventi risolutivi”, afferma Giovanni Ammirata, coordinatore regionale di Sna Sicilia. “Nella regione – continua – c’è una percentuale particolarmente elevata rispetto alla media. Si tratta di una crescita dei non assicurati che rappresenta una situazione socialmente inaccettabile”.
Secondo le stime di Sna, per l’anno 2024, nel Paese circolavano 2,915 milioni di veicoli non assicurati, con un aumento del 12,8% in soli due anni rispetto ai 2,585 milioni del 2022. “L’analisi dei dati 2022-2024 mostra una crescita su tutto il territorio nazionale. Mentre il Sud Italia registra un aumento più contenuto del 3,5% e il Centro Italia un incremento del 10,7%, il Nord Italia evidenzia l’aumento più drastico, con un sorprendente +24,8% di veicoli non assicurati rispetto al 2022”, spiega Sna in una nota. “In Sicilia – prosegue – la percentuale di veicoli non assicurati registra un aumento del +4,3%. Erano 302 mila i veicoli senza assicurazione nel 2022, mentre la stima per il 2024 sale a 315 mila. Nella sola provincia di Palermo la stima dei non assicurati è arrivata a 70 mila veicoli (+2,9%). Dei 777 mila veicoli in circolazione, quasi il 9% risulta dunque privo di regolare garanzia Rc auto, una percentuale decisamente superiore alla media nazionale (6,1%) e particolarmente significativa”.
Secondo il sindacato degli assicuratori il costo di questo fenomeno ricade pesantemente su chi l’assicurazione la paga. Il 2,5% del costo del premio assicurativo, infatti, serve infatti a rimpinguare le casse del Fondo di garanzia per le vittime della strada che viene utilizzato per gli indennizzi derivanti da sinistri causati da mezzi non assicurati o non individuati (nel caso dei cosiddetti “pirati della strada”). “Per comprendere l’entità del problema – aggiunge Ammirata – è fondamentale analizzare i dati del bilancio della Consap relativi alle erogazioni del Fondo: nel 2024 sono stati erogati oltre 266 milioni di euro per circa 49 mila indennizzi. La crescita dei veicoli non assicurati si tradurrà inevitabilmente in un ulteriore aggravio per il Fondo, incidendo sulla sua sostenibilità e sulla capacità di risarcire tempestivamente le vittime, generando un elevato costo sociale”.
Oltre all’impatto diretto sul Fondo, spiega Sna nella nota, i veicoli non assicurati rappresentano una perdita economica significativa per l’intero sistema. Paolo Bullegas, responsabile nazionale della Commissione di studio Rc auto Sna, stima che i 2,915 milioni di automobilisti che evadono l’obbligo assicurativo costerebbero al sistema oltre 5 miliardi di euro. Questa cifra, se incassata, potrebbe contribuire a ridurre le tariffe assicurative per chi rispetta la legge. Il danno si estende anche alle casse dello Stato. “Tra oneri fiscali e parafiscali, lo Stato – afferma Bullegas – potrebbe incassare oltre 1,3 miliardi di euro. Queste risorse migliorerebbero i bilanci pubblici ed essere reinvestite per il beneficio collettivo, ad esempio, potenziando la sicurezza stradale o i pronto soccorso”.
Cause e proposte di soluzione
Per il sindacato degli agenti assicurativi, che da tempo denunciano questa problematica attribuendola anche all’inasprirsi della povertà, è necessario individuare soluzioni efficaci. Secondo l’esperto Bullegas si potrebbero tentare diverse strade: incrociare le banche dati di Ania e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per individuare i veicoli non assicurati; fare campagne di sensibilizzazione e informazione per aumentare la consapevolezza sui rischi e le conseguenze; studiare misure di sostegno economico introducendo di agevolazioni o incentivi per le fasce di popolazione più fragili economicamente; fissare un limite ai premi assicurativi per la classe d’ingresso introducendo un limite massimo di quotazione del rischio. “Il crescente numero di veicoli non assicurati – conclude Bullegas – rappresenta una minaccia per la sicurezza stradale e l’equità sociale. È necessario un intervento coordinato e risoluto da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Gli agenti di assicurazione Sna sono pronti a dare il proprio contributo”.
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