Parla italiano la seconda vita di X-Technology, che rinnova la filiera dei suoi capi hi-tech


di
Massimiliano Del Barba

La società svizzera fondata nel 1998 dopo una fase di transizione si affida ai distretti tessili e calzaturieri del mantovano e del bellunese

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Nuovo capo azienda, nuova compagine societaria, soprattutto una nuova gamma di prodotti. Parla ancora più italiano la seconda vita di X-Technology, che dopo una lunga fase di transizione durata quattro anni torna sul mercato mondiale dello sportswear. La società svizzera fondata nel 1998 dal professor Bodo Lambertz a Lucerna e punto di riferimento per l’abbigliamento sportivo funzionale di alta gamma per lo sci, la corsa e il ciclismo — con i due marchi X-Bionic e X-Socks — dal 2021 viaggia nell’orbita di Xcox Ag, il veicolo di investimento di proprietà dell’avvocato di Zurigo Christian Wenger, Swiss Business Angel of the Year nel 2019, e del manager Oliver Pabst, un passato nel settore montagna come capo azienda dell’elvetica Mammut Sports Group, i quali hanno affidato la gestione del nuovo piano industriale a Maximilian Lenk. Tedesco, 37 anni, Lenk ha un passato alla Gore e poi dieci anni in Mammut, prima come responsabile del prodotto e poi come ceo.
 
«In questi quattro anni — spiega Lenk — abbiamo lavorato a fondo per un completo rilancio del marchio e della sua linea di prodotti. Abbiamo in pratica trasformato X-Bionic in una sorta di “re-startup” senza tuttavia snaturare l’impostazione originaria di un’azienda che si è sempre approcciata al mercato come un laboratorio di innovazione: rimaniamo fedeli a una visione di medio lungo termine e, come in passato, continuiamo a investire molto in ricerca e sviluppo. Per fare un esempio, la nostra ultima arrivata, la scarpa da trail running presentata alla fine del 2024, è il frutto di due anni e mezzo di ricerche in laboratorio e sul campo. I nostri laboratori hanno trasferito la conoscenza bionica dalla natura all’abbigliamento funzionale, con l’obiettivo di aumentare le prestazioni e il benessere degli atleti».
 
Una tecnologia che ha prodotto oltre 800 brevetti internazionali con ricadute commerciali dal carattere fortemente innovativo come il principio, per esempio, che consente allo sportivo di recuperare riserve energetiche grazie alla termoregolazione del proprio corpo: secondo l’azienda, sono stati finora generati 2,5 miliardi di dollari da prodotti che incorporano tecnologie e brevetti X-Technology.

Uno studio del CeRISM, il centro di Ricerca «Sport, Montagna e Salute» dell’Università di Verona, ha infatti dimostrato che i capi X-Bionic permettono al corpo di utilizzare meno energia per mantenere la temperatura stabile, aumentando la prestazione. Ma quella del tandem Wenger-Pabst a cui si è aggiunto nell’ottobre scorso come terzo azionista lo sciatore alpino Marco Odermatt, 27 anni, tre volte vincitore della Coppa del Mondo e oro olimpico a Pechino, non è stata un’operazione solo finanziaria, dato che sotto la spinta di Lenk anche l’intera catena di fornitura dei filati sui cui si basano le piattaforme X-Technology è stata completamente rivista, puntando ancora di più sul know how e sulla capacità manifatturiera italiana. Mantovana e bellunese, in particolare, poiché di fronte alle nuove soluzioni tecnologiche sviluppate nel centro di Lucerna, è stato necessario identificare nuovi fornitori in grado di poter trasformare in prodotto un brevetto sviluppato in laboratorio.




















































Di qui la partnership con Norman Group, che ha sede dal 1999 a Castel Goffredo, in provincia di Mantova, cioè nel distretto italiano del comparto tessile per intimo, e rappresenta il punto di riferimento in Europa nella produzione seamless, cioè senza cuciture, grazie alla tecnologia meccanotessile della bresciana Lonati. E poi con la Intersocks di Alpago, nel bellunese, tra i più importanti produttori di calze di alta qualità a livello mondiale

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Ma la società svizzera, che ha chiuso il 2024 sfiorando i 100 milioni di euro di fatturato, non ha solo i muscoli in Italia. È a Montebelluna, infatti, proprio nel cuore del distretto dello scarpone e della scarpa sportiva, che è stata sviluppata la nuova scarpa da trail running: «Impossibile trovare in un altro luogo una concentrazione di competenze e di qualità come quelle che abbiamo trovato in Italia», conferma Lenk, che sul futuro dei commerci internazionali nell’era Trump aggiunge: «Il nostro punto di forza è la qualità e la continua ricerca, non il prezzo. Questo è sempre stato il nostro posizionamento e continuerà ad esserlo: crediamo che sia la strada vincente, nonostante tutto».

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14 agosto 2025 ( modifica il 14 agosto 2025 | 10:32)

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