Servitizzazione e automazione modulare per il packaging


Tra le tante opportunità di ottimizzazione offerte dall’intelligenza artificiale (AI) e dall’automazione avanzata vi è la possibilità di migliorare e personalizzare i servizi offerti alle aziende manifatturiere. Le opportunità offerte dall’integrazione di tecnologie avanzate alla servitizzazione abilitano vantaggi sempre più strategici per tutte le aziende, ma assumono un ruolo ancora più importante in settori, come il packaging, che stanno affrontando un momento di trasformazione sotto la spinta del cambiamento delle esigenze dei clienti e del quadro normativo.

L’intelligenza artificiale si propone così come un’alleato per abilitare modelli di servitizzazione, con la possibilità per i costruttori di macchine di andare ben oltre la semplice vendita di un prodotto, ma di offrire nuovi modelli relazionali continuativi basati sulla capacità di trasformare i dati raccolti dai macchinari in vantaggi competitivi a benefico sia dell’OEM che del cliente finale.

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Lo sviluppo di questi modelli di business è però ostacolato dall’incapacità – alimentata spesso dalla diffidenza – di utilizzare i dati raccolti dai macchinari. Per superare questa criticità e sbloccare il valore nascosto dei dati, sono necessari non solo strumenti tecnologici avanzati, ma anche profondi cambiamenti organizzativi e culturali che coinvolgano tutte le figure aziendali.

In questo contesto, la scelta di un partner strategico è importantissima per abilitare questi vantaggi. Un esempio virtuoso di questa sinergia emerge dalla collaborazione tra Ima e Rockwell Automation, raccontata attraverso due episodi della serie ROKStudios, che hanno esplorato il valore dei servizi potenziati dall’intelligenza artificiale e dell’automazione modulare.

L’approccio di Ima alla servitizzazione: perché macchinari intelligenti hanno bisogno di servizi intelligenti

Ima – realtà specializzata nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè – ha invece abbracciato il paradigma della servitizzazione da tempo, anche grazie alla collaborazione con fornitori di tecnologie di automazione avanzata, come Rockwell Automation.

“L’innovazione nei servizi si sta trasformando in un elemento di differenziazione per due motivi principali. In primo luogo, la competizione basata unicamente sul prodotto è sempre più difficile e i servizi aggiungono un valore superiore che rende un’azienda più competitiva”, spiega Martina Stefanon, Global Digital Services Coordinator di IMA Digital.

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“In secondo luogo, i clienti non cercano più solo una macchina eccellente, ma un’esperienza d’acquisto efficiente, intelligente e continua. Si aspettano che attraverso i servizi i loro problemi vengano risolti e che le loro esigenze siano anticipate. Questo approccio permette alle aziende di adattarsi più rapidamente ai cambiamenti del mercato rispetto alla modifica di un prodotto, che richiede più tempo”, aggiunge.

Le partnership tecnologiche, spiega Stefanon, sono essenziali per poter offrire questi servizi, liberando il potenziale innovativo delle aziende.

“Macchine intelligenti hanno bisogno di servizi intelligenti”, dice la manager di IMA Digital. Questo vuol dire che la tecnologia avanzata integrata nei macchinari moderni, come i sensori e le piattaforme di automazione, non può essere sfruttata appieno se non è supportata da servizi eccezionali.

“Per sbloccare il potenziale di queste macchine, è necessario integrare servizi capaci di gestire la risoluzione dei problemi, la manutenzione, la gestione dei dati e l’analisi”, aggiunge.

Un esempio concreto di servizio avanzato viene da una collaborazione che l’azienda ha stretto con una grande azienda farmaceutica.

Lavorando insieme in un ambiente di co-sviluppo basato su cloud, i team di esperti di macchine e servizi digitali di Ima e gli esperti di processo del cliente hanno co-sviluppato algoritmi e soluzioni avanzate per le macchine.

Dopo un anno, i risultati sono stati significativi: l’azienda farmaceutica è riuscita a rilevare anomalie altrimenti impossibili da identificare per gli operatori umani, prima che queste avessero un impatto negativo sulla produzione.

Sono stati sviluppati modelli analitici in tempo reale che hanno ridotto un’analisi che in precedenza richiedeva tre giorni di lavoro, a un semplice clic. Ciò ha permesso al personale di concentrarsi sull’ottimizzazione del processo, generando notevoli risparmi in termini di tempo e denaro.

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Dalla raccolta dei dati alla servitizzazione: serve molto di più che un salto tecnologico

Dall’avvento di Industria 4.0 sono stati fatti notevoli passi in avanti per quanto riguarda la connettività dei macchinari. Oggigiorno, le aziende sono in grado di raccogliere anche grandi quantità di dati che, tuttavia, non sempre riescono a sfruttare.

L’ultima ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha fotografato il problema, evidenziando che il 53% delle aziende industriali non utilizza i dati raccolti dalle macchine.

“Per superare questo divario è necessario un cambio di passo a livello organizzativo e culturale. Non basta infatti raccogliere i dati, ma è fondamentale cambiare il modo in cui le persone pensano e lavorano per utilizzare queste informazioni in modo efficace ed efficiente”, spiega Stefanon.

La vera sfida non è la tecnologia, che rende la raccolta dei dati relativamente semplice, ma la capacità di cambiare mentalità all’interno dell’organizzazione. Questo richiede modifiche nei processi, nella gestione e nel modo di pensare di tutti gli stakeholder aziendali.

Per affrontare questa sfida, Ima e Rockwell Automation stanno collaborando attivamente nell’ambito dell’analisi dei dati. L’obiettivo è combinare i dati forniti dalle attrezzature di Rockwell con l’esperienza e le piattaforme di analisi dati di IMA.

Una sinergia che mira a offrire ai clienti un’esperienza ancora più solida e informazioni più approfondite, con l’obiettivo finale di aumentare l’efficienza produttiva.

L’impatto della servitizzazione nel packaging per l’e-commerce

La strategia di servitizzazione di Ima, focalizzata sulle esigenze dei clienti, si concretizza anche nella nascita di nuove divisioni aziendali, capaci di applicare un approccio innovativo a settori in rapida evoluzione.

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In questo contesto si inserisce la divisione e-commerce, una delle più recenti del gruppo, creata il 1° gennaio 2023. Il suo obiettivo è quello di progettare e produrre macchine per il packaging su misura per l’e-fulfillment e la logistica.

“Ci siamo resi conto che il packaging e-commerce era diventato un problema da affrontare per i nostri clienti”, afferma Simone Capponcelli, Sales Manager e division coordinator di Ima e-commerce.

La divisione è nata con l’idea di trasformare il packaging da un costo a un vantaggio competitivo.

Per raggiungere questo scopo, Ima punta ad offrire macchinari non più come una semplice merce, ma come un punto di partenza per una serie di servizi a valore aggiunto, basati sulla capacità di ottimizzare l’efficienza e la sostenibilità lungo l’intera filiera del packaging.

L’automazione dell’e-fulfillment: trasformare il packaging da costo a vantaggio grazie alla servitizzazione

La trasformazione del packaging da centro di costo a un vero e proprio vantaggio competitivo per Ima passa necessariamente dall’automazione dell’e-fulfillment, concetto che si riferisce all’automazione dell’insieme di macchinari per il packaging specificamente progettati e prodotti per la logistica e la preparazione degli ordini e-commerce.

L’automazione permette di affrontare diverse sfide chiave del settore. Innanzitutto, ottimizza i costi del lavoro, eliminando le attività manuali a basso valore aggiunto, come piegare e nastrare le scatole o applicare etichette, liberando il personale per compiti più qualificati.

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In secondo luogo, riduce i costi di spedizione, poiché le macchine creano scatole “fit-to-size” che riducono il peso volumetrico e ottimizzano lo spazio di carico sui veicoli.

L”automazione dell’e-fulfillment è anche un fattore abilitante per la sostenibilità, non solo riducendo gli sprechi di materiale, ma anche le emissioni di CO2 grazie a spedizioni più efficienti e all’uso di materiali riciclabili.

Questo approccio modulare e flessibile permette alle aziende di far crescere la propria soluzione in base alle esigenze e ai volumi, con investimenti contenuti e progressivi.

Cosa cercano i clienti nei servizi: dal costo al valore a lungo termine

Ma quali sono i servizi che attirano maggiormente i costruttori di macchine? La risposta, precisa Capponcelli, non si basa su una funzionalità specifica, ma sulla capacità di un servizio di dimostrare un valore tangibile.

“I clienti si aspettano di vedere un chiaro ritorno sull’investimento (ROI) e per Ima questo si traduce nella raccolta e nell’analisi dei dati per quantificare i benefici in termini di tempo, denaro e risorse”, spiega.

“Il nostro obiettivo è trasformare una macchina, che storicamente è vista come un costo, in una ‘macchina da soldi’ che produca un profitto in modo sostenibile”, aggiunge.

Questo cambio di prospettiva si realizza offrendo servizi che vanno dalla diagnostica predittiva e la manutenzione remota fino all’ottimizzazione del processo produttivo, tutti supportati da dati che ne comprovano l’efficacia.

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Tecnologie innovative a servizio del packaging intelligente e sostenibile: le opportunità offerte dalla servitizzazione

Per raggiungere questi obiettivi, Ima ha basato la sua strategia di servitizzazione sulla creazione di piattaforme modulari e scalabili che, riducendo la barriera all’ingresso per l’automazione, permettono ai clienti di iniziare con un investimento contenuto e far crescere la propria soluzione in base alle esigenze, massimizzando così il valore a lungo termine del loro investimento.

L‘approccio modulare si delinea sia a livello hardware che software, per offrire ai clienti macchinari che possono essere modificati, migliorati e personalizzati in base alle specifiche esigenze.

In questo modo l’azienda non fornisce un prodotto statico, ma una piattaforma dinamica che cresce con il cliente. Le tecnologie abilitanti includono l’automazione avanzata, i sistemi di visione artificiale, i robot collaborativi, l’intelligenza artificiale e il machine learning.

La combinazione di queste tecnologie porta a diversi vantaggi per i clienti, tra cui un aumento dell’efficienza, una riduzione del consumo di materiale, una maggiore sostenibilità, un controllo qualità più accurato e una riduzione dei costi operativi.

Guardando al futuro, Capponcelli identifica nella modularità e nella robotica due importanti driver tecnologici per rendere il packaging efficiente sotto ogni punto di vista.

Questo è un aspetto fondamentale, soprattutto in un contesto in cui le aziende devono affrontare normative sempre più stringenti. Un esempio è la legislazione europea che entrerà in vigore entro il 2030, la quale stabilisce che lo spazio vuoto all’interno di ogni scatola non debba superare il 50% del volume totale.

“Ottimizzare il volume del packaging, con soluzioni “fit-to-size” (su misura) che riducano lo spazio vuoto, è una sfida complessa che può essere risolta solo attraverso l’automazione e algoritmi cubici che aiutano a definire la gamma più adatta di scatole da utilizzare”, spiega Capponcelli.

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La collaborazione con Rockwell Automation: un acceleratore per l’innovazione

La partnership con Rockwell Automation è per Ima un elemento strategico per accelerare l’innovazione e la diffusione globale delle sue soluzioni di packaging.

“Rockwell è stato un attore chiave per noi, per aiutarci nel rollout globale che stiamo facendo con le nostre soluzioni e anche come motore di innovazione per noi”, afferma Capponcelli.

Il ruolo di Rockwell è cruciale in mercati strategici come il Nord America, dove l’azienda detiene una posizione di leadership e ha relazioni consolidate con i principali attori del settore.

“È fondamentale per noi stabilire nuove connessioni da entrambe le parti e far crescere le opportunità su cui possiamo lavorare insieme”, aggiunge.

Un ulteriore vantaggio risiede nella forte presenza locale di Rockwell in Italia, che garantisce a Ima un supporto costante e di alto livello.

“Avere un team che ci visita settimanalmente e che è in grado di supportarci ogni volta che ne abbiamo bisogno è estremamente importante. Questa sinergia tra le nostre competenze e le tecnologie ci permetterà portare sul mercato la prossima generazione di automazione dell’e-fulfillment, che dovrebbe essere intelligente, flessibile, modulare ed ecologica”, conclude.



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