GARANTE DEI DIRITTI DEI DETENUTI ASCOLTATA IN PRIMA COMMISSIONE


La Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Provincia di Potenza, Carmen D’Anzi è stata ascoltata nel corso dei lavori della Prima Commissione Consiliare Permanente del Comune di Potenza, presieduta da Carminedavide Pace

L’incontro è stato l’occasione per un saluto istituzionale e per la condivisione di iniziative promosse e future, volte a rafforzare il rispetto dei diritti umani all’interno degli istituti penitenziari del territorio. La Garante, che svolge questo delicato e impegnativo incarico a titolo totalmente gratuito, ha illustrato con passione e competenza le principali criticità del sistema carcerario italiano, con particolare attenzione alla situazione delle strutture presenti nella provincia di Potenza.

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Tra i temi affrontati, sono emersi con forza il problema del sovraffollamento, l’alto numero di suicidi, la carenza di personale – sia tra la Polizia Penitenziaria che tra il personale sanitario ed educativo – e la necessità di restituire centralità alla funzione rieducativa della pena, come sancito dall’articolo 27 della Costituzione.

La pena – ha dichiarato D’Anzi – conserva la sua tensione rieducativa solo se consente un reale percorso di cambiamento. Per evitare la recidiva è fondamentale attivare percorsi di istruzione e formazione professionale che permettano ai detenuti di acquisire competenze e costruire un futuro una volta usciti dal carcere”.

Particolare attenzione è stata riservata al tema del lavoro penitenziario, riconosciuto come strumento chiave per il reinserimento sociale. D’Anzi ha richiamato la Legge Smuraglia (n. 193/2000), che incentiva le imprese ad assumere persone detenute offrendo sgravi fiscali, unendo vantaggi economici e responsabilità sociale.
I numeri forniti dalla Garante parlano chiaro: al 31 dicembre 2024, solo il 32% dei detenuti lavora, e tra questi appena il 15,53% lo fa per cooperative o imprese esterne. Tuttavia, il valore rieducativo del lavoro e dei percorsi formativi è evidente: la recidiva cala al 3-7% tra coloro che hanno seguito un percorso trattamentale, mentre raggiunge il 70% tra chi ne è rimasto escluso.

Il lavoro e la formazione – ha concluso D’Anzi – rappresentano una seconda chance. Solo creando reali opportunità possiamo garantire la dignità della persona, anche dietro le sbarre, e costruire una società più giusta e sicura”.

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Il presidente della Commissione, Carminedavide Pace, ha ringraziato la Garante per l’importante contributo e per l’instancabile impegno, sottolineando la volontà dell’Amministrazione comunale di collaborare su progetti concreti per la tutela dei diritti e per il reinserimento sociale delle persone detenute.




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