Gas refrigerante illegalmente sul mercato, l’allarme di Confapi Venezia


L’immissione illegale di gas refrigerante in Italia è un fenomeno su cui Confapi Venezia invita a porre la massima attenzione, tanto sul fronte dei controlli quanto su quello della prevenzione. Di recente, infatti, anche la cronaca ha sottoposto all’attenzione pubblica un’operazione, condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, che ha portato al sequestro di oltre 13 tonnellate di gas refrigerante stoccato in 1.360 bombole.

I gas refrigeranti secondo Zeccinel

«I gas refrigeranti immessi in modo irregolare o illegale sul mercato italiano – spiega il presidente di Confapi Venezia, Marco Zecchinel equivalgono quasi al 50% dell’ammontare del prodotto disponibile. Stiamo parlando di 1milione e 250mila kg di gas refrigerante non conforme. Sono numeri importanti, su cui c’è bisogno della massima collaborazione da parte di tutti. In primis degli imprenditori, che invito ad acquistare gas refrigeranti e per il condizionamento solamente da operatori certificati e iscritti ai Registri Ambientali Italiani ed Europei. Il nostro territorio – continua Marco Zecchinelè nodo strategico da un punto di vista viabilistico per i flussi illegali provenienti dall’Est Europa. Basti ricordare la recente operazione, messa a segno dal comando provinciale della guardia di finanza di Treviso, al casello autostradale di Roncade con  il sequestro di 13,6 tonnellate di gas illegale.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Un colpo alla criminalità tra i più importanti a livello nazionale per il quale, come Associazione di Categoria, rinnoviamo il nostro plauso. Allo stesso modo la guardia di finanza di Venezia sta operando attraverso controlli serrati al casello di Venezia Est e al porto di Venezia».

Le conseguenze dell’entrata in commercio di questi prodotti non a norma sono molteplici.  

I problemi del gas refrigerante

«Da un lato – conclude il presidente di Confapi Venezia abbiamo danni di mercato perchè i gas  venduti tramite “canali paralleli” favoriscono coloro che operano in regime di concorrenza sleale. Dall’altro ci sono conseguenze gravi da un punto di vista ambientale. Si stima che il gas non controllato equivalga al 5% delle emissioni totali di CO₂ derivanti dal trasporto stradale, circa 80 milioni di tonnellate l’anno, considerando tutte le categorie di veicoli».

Perentoria anche la posizione di Assofrigoristi, Associazione che raggruppa le aziende artigiane e PMI che svolgono l’attività di progettazione, assemblaggio, installazione, manutenzione, riparazione e dismissione di impianti di refrigerazione industriale e del condizionamento non domestico dell’aria.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Il perere di Oldrati

«L’uso di gas illegali – commenta Marco Oldrati, direttore di Assofrigoristi – è un problema per chi lavora, ma anche per i beneficiari degli impianti. Impianti di climatizzazione o di refrigerazione caricati con gas di provenienza non certa e pertanto non asseverati nella loro composizione generano un rischio, nonché la completa uscita dal terreno della garanzia e delle coperture assicurative. Chi Il di usarli, tecnico o cliente che sia, si pone non solo fuori dalla legge, ma anche in condizioni di pericolo per sé e per gli altri. Assofrigoristi chiede di rispettare la legalità per tutelare non solo la professionalità, ma anche l’incolumità di frigoristi e committenti».





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere