“L’importante valore che il Ponte sullo Stretto assume mentre l’Europa, attraverso l’Italia, riscopre la centralità del Mediterraneo come obiettivo strategico-economico ed asset geopolitico. Siamo nell’era del “Mediterraneo globale”, cioè di quel grande mare che unisce sopra e sotto di esso le principali connessioni globali e ne determina un sistema che oggi, allo stato embrionale, pone finalmente l’Italia al centro di un nuovo mondo capace di collegare tre giganti: la “vecchia” Europa, la “nuova” Africa, la “veloce” India”.
Così l’eurodeputato di FdI, Ruggero Razza.
“In questo senso il Ponte sullo Stretto diventa il gemello del Piano Mattei e rappresenta l’asse di collegamento stabile, quindi la cerniera, con il Sud globale. E per questo va difeso, in quanto espressione di una strategia nazionale. E per questo va liberato dalle pulsioni ideologiche del ponte-si/ponte-no. E per questo meriterebbe, com’era accaduto in un passato non troppo remoto, di tornare ad essere considerato un progetto nel quale si crede tutti, da destra a sinistra, in nome del “buonsenso” che a destra si pratica e a sinistra si invoca. Al centrodestra il merito di aver riportato l’opera al centro del dibattito e di esser riusciti a difenderla contro ogni possibile aggressione di parte. Ma dal giorno in cui sarà aperto il cantiere e messa la prima pietra, remino tutti dalla stessa parte. Quella dell’Italia”.
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