Artigianato, il Parlamento apre alla riforma: da Belluno il plauso a De Carlo


Dopo quarant’anni, qualcosa si muove. La legge quadro 433, che dal 1985 regola il settore dell’artigianato, mostra ormai tutti i suoi limiti. E finalmente, in Parlamento, si lavora a una riforma che potrebbe segnare una svolta per migliaia di imprese artigiane italiane. A sostenerlo è Michele Basso, direttore di Confartigianato Imprese Belluno, che accoglie con favore gli emendamenti proposti dal senatore bellunese Luca De Carlo, presidente della IX Commissione.

Una proposta che punta a rimettere l’artigianato al centro dell’economia reale, aggiornando la definizione legislativa del settore e rimuovendo vincoli che oggi non hanno più senso. «Essere al passo con i tempi e con il mercato è fondamentale – sottolinea Basso –. Il contributo degli artigiani non si esaurisce nella produzione: è giusto che, ad esempio, un’impresa artigiana alimentare possa vendere direttamente i propri prodotti. E altrettanto importante è dare maggiore flessibilità ai consorzi, permettendo che siano costituiti anche da PMI».

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Tra le proposte più concrete, spicca l’istituzione di un fondo biennale da 100 milioni di euro per facilitare l’accesso al credito, sostenuto dal sistema dei Confidi e dalla nuova Artigiancassa. Una misura che potrebbe coinvolgere oltre 1,3 milioni di imprese artigiane, con un impatto diretto su più di 2,6 milioni di lavoratori. «Non si tratta di contrapporre gli artigiani ad altri modelli imprenditoriali – precisa Basso – ma di riconoscere il valore della manualità e del made in Italy, di cui gli artigiani sono l’essenza». Sulla stessa linea anche Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Imprese Belluno, che ribadisce il ruolo sociale dell’artigianato come presidio delle comunità locali. «L’artigianato è motore dell’economia, ma anche tessuto vivo delle nostre comunità. Deve affrontare sfide complesse, legate ai cambiamenti del mercato e alla necessità di coniugare tradizione e innovazione. Per questo – conclude Scarzanella – è fondamentale che venga messo nelle condizioni di esprimere tutto il suo potenziale. Il senatore De Carlo ha saputo intercettare le nostre esigenze e dare una risposta concreta».

Da Belluno arriva dunque un segnale chiaro: il territorio crede nell’artigianato e chiede che venga riconosciuto come cuore pulsante del sistema produttivo italiano. La riforma, se approvata, potrebbe rappresentare non solo un aggiornamento normativo, ma una vera e propria iniezione di fiducia per chi ogni giorno costruisce, crea e innova con le mani e con il cuore.



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