Politiche per le imprese, Lacorazza: Somma conferma il deficit di strategia. Di seguito la nota integrale.
Non c’era bisogna della palla di vetro quando abbiamo denunciato, tempo fa, l’assenza di una strategia per le politiche per le imprese.
La strategia non è solo fare i bandi, che pure servono e sono necessari. Anche in altre regioni si fanno i bandi!!!
I bandi sono uno strumento e non proprio la strategia; potremmo dire che sono il dito e non la luna.
Peraltro si gode anche di una particolare congiuntura di entrata a regime di più programmi, sia europei che nazionali. Anche per questo sarebbe il caso di rifletterci con attenzione e senza pensare che sia lesa maestà; anche perché per noi non c’è maestà!!!
Peraltro, in Basilicata si è perso tempo arrivando anche a uno scontro tra Dipartimento Attività produttive e Autorità di Gestione che hanno portato, addirittura, alle dimissioni del Direttore Antonio Bernardo.
Quando parliamo di strategia ci riferiamo al contesto, che muta, per adeguare la programmazione.
Perchè se ci vuole un anno per scorrere una graduatoria, come nel caso dei ‘contratti di sviluppo’, stiamo freschi.
Oppure aggiungere risorse, per dire che si è speso, e prepararsi a scorrerne altre graduatorie future, non ci sembra sia quello che il Presidente di Confindustria chieda.
Così come chiudere un accordo con Cassa Depositi e Prestiti senza una ponderare e condivisa valutazione non ci pare il massimo.
Non dimentichiamo che negli ultimi due anni circa 100 milioni di euro delle “compensazioni ambientali” (non solo royalties), che potevano essere utilizzate con meno vincoli proprio in questo momento di turbolento contesto internazionale a sostegno delle imprese e per il lavoro, sono state utilizzate per coprire il deficit in sanità.
E solo nell’ultimo anno la Regione ha pagato 130 milioni di euro per far curare i lucani fuori dalla Basilicata.
Abbiamo una ZES (Zona Economica Speciale) slabbrata che sembra allargarsi ulteriormente ad altri territori, una minore intensità agevolativa della Carta degli Aiuti, un ritardo di un anno recuperato solo parzialmente per riequilibrare la relazione, erroneamente sbilanciata, tra strumenti finanziari e sostengo a fondo perduto. Poi c’è Stellantis, indotto e tanto altro.
Il Presidente di Confindustria dice che ‘stiamo affrontando l’ora più buia’.
Non ci sembra che ci sia un governo regionale all’altezza di far vedere una luce nel fondo della galleria, fino al punto che Somma non lo considera quasi, se non per la vicenda idrica che non nasce oggi e che dopo 6 anni di governo Bardi avrebbe già dovuto trovare una soluzione.
Con onestà intellettuale il Presidente di Confidustria pone temi anche complessi, che hanno in qualche modo una eredità storica. Capisco.
Ma non si possono sottovalutare due cose.
La prima è che Bardi e il centrodestra governano da 6 anni, e la seconda, ancora peggiore, non si capisce dove questo governo vuole andare; inadeguato anche a tenere un bilancio della Regione in ordine (non c’è ancora l’assestamento) e con un anno di ritardo accumulato per arrivare al Piano Strategico Regionale.
Non ci rassegniamo a questa deriva e ancora una volta offriamo la nostra disponibilità al confronto a Confindustria e a tutte le rappresentanze economiche e sociali.
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