Secondo la Casa Bianca, le aziende americane stanno vivendo un vero e proprio boom economico grazie all’One Big Beautiful Bill, la legge di riforma fiscale che sta liberando liquidità per le imprese, accelerando i loro investimenti e stimolando l’economia in generale in USA.
Sono già 200 i giorni della seconda amministrazione Trump. E questo traguardo è raccontato come “impressionante” sul sito della Casa Bianca, sui cui sono elencate 17 promesse mantenute dal Presidente degli Stati.
Tra queste:
- la politica economica “America First” del presidente Trump ha creato una manna nel mercato azionario, si legge, con l’S&P 500 e il Nasdaq che hanno raggiunto più volte nel corso di questi duecento giorni nuovi record massimi, mentre l’inflazione si è moderata, il business è in piena espansione, l’economia è in crescita e i prezzi delle uova sono scesi del 67% dal loro picco.
A proposito dell’economia nazionale, per l’amministrazione Trump, le aziende americane stanno vivendo un vero e proprio boom grazie all’One Big Beautiful Bill, la legge di riforma fiscale che sta liberando liquidità per le imprese, accelerando i loro investimenti e stimolando l’economia in generale in USA.
- AT&T: prevede risparmi fiscali fino a 8 miliardi di dollari nei prossimi due anni, destinati a investimenti nelle reti e nel piano pensionistico e ha annunciato un investimento di 1,5 miliardi per i pensionati entro il prossimo anno.
- Johnson & Johnson: ora, grazie alla nuova legge, ha la certezza di dar vita a piano da 55 miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti, incluso un nuovo stabilimento in North Carolina
- Walt Disney Company: prevede un impatto positivo sui profitti grazie ai benefici fiscali sul cash flow
Alcuni analisti del Wall Street Journal hanno stimato, grazie agli effetti dell’One Big Beautiful Bill, risparmi fiscali per:
- 15,7 miliardi di dollari per Amazon
- e 11 miliardi di dollari per Meta.
A proposito di aziende tech e di innovazione tecnologica. Nelle 17 promesse mantenute, secondo la Casa Bianca, c’è:
- AI, la presentazione dell’Action Plan, una strategia nazionale per garantire la supremazia americana nell’intelligenza artificiale tramite innovazione, infrastrutture e diplomazia tecnologica
- NATO, l’aver ottenuto l’impegno da parte dei Paesi NATO di aumentare le loro spese per la difesa fino al 5% del PIL, superando quindi i precedenti obiettivi al 3%
- Difesa e Golden Dome: Il piano di spesa per la Difesa, previsto dall’One Big Beautiful Bill Act, include circa 25 miliardi di dollari dedicati al sistema di difesa missilistica “Golden Dome”. Questo scudo spaziale rivoluzionario, secondo Trump, mira a proteggere il territorio statunitense da minacce oggi e domani. Oltre a questa, il bilancio destina 150 miliardi totali alla Difesa, inclusi finanziamenti per innovazione militare e AI.
- Criptovalute. Ha posto fine alla crociata del predecessore Biden contro le criptovalute, trasformando in legge il GENIUS Act, con cui si stabilisce un quadro normativo per le stablecoin e per garantire che gli Stati Uniti rimangano in futuro il leader globale nelle criptovalute.
Così il mercato globale delle stablecoin è quasi interamente dominato da quelle basate sul dollaro statunitense, che rappresentano circa il 99% della capitalizzazione di mercato totale. Le stablecoin denominate in euro, al contrario, rimangono marginali, con una capitalizzazione inferiore a 350 milioni di euro.
Se le stablecoin in dollari statunitensi dovessero diffondersi ampiamente nell’area dell’euro (per pagamenti, risparmi o regolamenti), il controllo della BCE sulle condizioni monetarie potrebbe indebolirsi.
Questo scenario, seppur graduale, potrebbe riflettere il fenomeno della “dollarizzazione” osservato in altre economie, specialmente se gli utenti percepiscono vantaggi in termini di sicurezza o rendimento non disponibili negli strumenti denominati in euro.
Una volta radicata, tale dinamica sarebbe difficile da invertire, data la natura di rete delle stablecoin e le economie di scala in questo contesto.
Stabecoin dimostrano ancoraggio fragile
Le stablecoin stanno emergendo dalla loro nicchia e si stanno intrecciando sempre più con le istituzioni finanziarie tradizionali, ad esempio attraverso accordi di custodia ed esposizioni in derivati, creando potenziali minacce alla stabilità finanziaria.
Un crollo disordinato potrebbe ripercuotersi sull’intero sistema finanziario, con il rischio di contagio che è una crescente preoccupazione per le banche centrali.
La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) ha lanciato un “duro avvertimento”, sottolineando che molte stablecoin hanno registrato deviazioni sostanziali dalla parità, evidenziando la “fragilità del loro ancoraggio“.
Un possibile ostacolo alla disponibilità di credito per le imprese
Inoltre, se le stablecoin con interessi dovessero diventare comuni e più aziende iniziassero a utilizzarle, potrebbero distogliere i depositi dalle banche tradizionali. Ciò comprometterebbe l’intermediazione finanziaria e ostacolerebbe la disponibilità di credito, un problema particolarmente grave in Europa dove le banche svolgono un ruolo centrale e i depositi sono la loro principale fonte di rifinanziamento.
Questo comporterebbe rischi per la stabilità finanziaria. Il predominio del dollaro statunitense fornirebbe agli Stati Uniti vantaggi strategici ed economici, consentendo loro di finanziare il proprio debito a costi inferiori ed esercitando al contempo un’influenza globale.
Per l’Europa, ciò significherebbe costi di finanziamento più elevati rispetto agli Stati Uniti, una ridotta autonomia della politica monetaria e una dipendenza geopolitica.
L’Europa e il ruolo cruciale dell’Euro digitale
L’Europa ha diverse leve politiche a disposizione per affrontare queste sfide. Innanzitutto, è fondamentale fornire maggiore supporto alle stablecoin denominate in euro, purché siano adeguatamente regolamentate.
Se progettate con standard elevati e un’efficace mitigazione del rischio, queste potrebbero soddisfare le legittime esigenze del mercato e rafforzare il ruolo internazionale dell’euro.
In secondo luogo, il progetto dell’Euro digitale dell’Eurosistema e le innovazioni del settore privato sono elementi complementari di una più ampia strategia europea per i pagamenti digitali. Nei pagamenti presso i punti di interazione, l’euro digitale promette di rappresentare una solida linea di difesa della sovranità monetaria europea.
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