Premuda (Pillarstone) si assicura doppio finanziamento da ING, uno da 65 mln $ per l’MBO e uno ESG-linked da 40 mln $ per comprare due navi


LA PS SIdney

Premuda, storico gruppo armatoriale genovese, controllato dal ceo Marco Fiori e dal cfo Enrico Barbieri  affiancati da Pillarstone , si è assicurata un doppio finanziamento da ING: una linea di acquisition finance da 65 milioni di dollari, a supporto del recente management buyout (si veda altro articolo di BeBeez) e un  Sustainability Linked Loan da 40 milioni di dollari per l’acquisizione delle product tanker eco-design PS Singapore e PS Sydney (si veda qui il comunicato stampa), nell’ambito della strategia di decarbonizzazione della flotta di Premuda e con le due. navi che, secondo quanto risulta a BeBeez, sono state acquisite da Premuda, rispettivamente, per 37 milioni di dollari e 38,5 milioni di dollari.

Nel dettaglio, sempre secondo quanto risulta dai documenti consultati da BeBeez, entrambe le linee di credito sono state erogate da ING a Navi Bidco spa, il veicolo di acquisizione con Pillarstone lo scorso marzo ha condotto l’acquisizione. Successivamente,  dopo che lo scorso luglio è stata deliberata la fusione inversa tra Navi Bidco spa e la controllata Premuda, il 100% del capitale di quest’ultima è passato a Navi Holding spa, le cui azioni sono tutte in pegno a ING.  Navi Holding spa è a sua volta controllata al 100% da PS Holding srl, che fa interamente capo a PS Management Holdco srl, la holding che fa indirettamente capo a Gaudenzio Bonaldo Gregori, presidente e ceo di Pillarstone, e al partner di Pillarstone Raimondo Bonfanti. A oggi il management di Premuda non figura ancora nel capitale.

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Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking di ING Italia, ha commentato: “Con queste due operazioni confermiamo la solidità del piano di sviluppo della divisione Wholesale Banking in Italia. Il nostro obiettivo è rafforzare il ruolo di ING come punto di riferimento nel corporate investment banking nel Paese. Il supporto alle imprese medio-grandi passa anche attraverso il nostro network internazionale, che in questo caso ha visto un’efficace collaborazione tra i team basati in Italia e nel Regno Unito.”

Marco Fiori ha dichiarato: “Apprezziamo il continuo supporto di ING e siamo riusciti a ottenere termini e condizioni molto competitivi oltre a una struttura di finanziamento assai flessibile. I due finanziamenti nel loro complesso confermano una volta di più la capacità di Premuda di accedere a fonti di finanziamento altamente competitive e soprattutto allineate con le nostre priorità strategiche”.

Ricordiamo che a fine aprile scorso a vendere il 100% del capitale ai manager e PIllarstone era stato il fondo di diritto irlandese Vajolet, gestito da IQ-EQ Fund Management (Ireland) Limited e di cui Pillarstone è investment advisor, che a sua volta aveva acquisito la compagnia a fine 2023 (si veda altro articolo di BeBeez). Allora a vendere era stata la holding PS Navi spa, a sua volta controllata al 100% da K Equity Italy 2 sarl (KEI2), società di diritto lussemburghese, in ultima istanza controllata da KKR, che era stato unico sponsor della prima piattaforma di investimento lanciata nel 2015 da Pillarstone.  Quest’ultima, infatti, aveva rilevato i debiti di Premuda nei confronti delle banche nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez) e poi iniettato nuova finanza, prendendone il controllo, nel 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente la partecipazione era stata appunto trasferita a fine 2023 al nuovo fondo Vajolet, con KKR che era uscito dalla partita.

La compagnia di navigazione fondata nel 1907 ha chiuso il 2024 con ricavi netti di 111,7 milioni di euro, un ebitda di 73,6 milioni e liquidità netta di 35,5 milioni, a fronte di un patrimonio netto di 176,9 milioni,  e con una redditività rispetto alla già buona performance del 2023, quando la compagnia aveva chiuso l’anno con un fatturato di oltre 125 milioni di euro, un ebitda di circa 70,6 milioni e una liquidità netta di 22,4 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

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Ricordiamo che il 2023 è stato l’anno in cui la compagnia aveva ultimato il piano di risanamento del debito ex art. 67 della Legge Fallimentare che era stato implementato a partire dal 2021 per far fronte a una situazione macroeconomica che era cambiata radicalmente con la pandemia e che aveva quindi reso necessario un aggiustamento del precedente piano di risanamento implementato nel 2017.

 

Premuda e Pillarstone
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