di: Claudia Volonterio | 7 Agosto 2025
C’è un progetto che costruisce ogni anno ponti concreti tra imprenditori africani e attori dell’innovazione europea: Startup Africa Roadtrip. Giunto al nono anno di attività, il programma è promosso dall’Associazione BeEntrepreneurs e ha lanciato quest’anno la nuova edizione del suo “Next Generation Africa”, confermandosi come una delle iniziative più longeve e concrete nella costruzione di ponti tra l’ecosistema imprenditoriale africano e quello europeo.
Dall’11 al 15 agosto 2025, le 25 startup selezionate si ritroveranno a Dar es Salaam, in Tanzania, per un programma intensivo e completamente gratuito di formazione, guidato dai volontari dell’associazione: professionisti con esperienza nei settori dell’innovazione, delle nuove imprese e degli investimenti. Il percorso – si legge in una nota – prevede accompagnamento su misura, opportunità di incontro con investitori e partner, e soprattutto la possibilità di partecipare alla tournée italiana del 2026.
“La Tanzania rappresenta l’evoluzione naturale di un viaggio iniziato in Uganda: oggi possiamo toccare con mano quanto i semi piantati dal 2017 abbiano germinato e dato frutti inaspettati”, spiega Susanna Ercolani, program leader e membro del consiglio direttivo di BeEntrepreneurs. “Startup che erano solo idee nei nostri primi programmi sono diventate aziende strutturate, hanno raccolto investimenti, creato posti di lavoro. Questo ci dimostra che non si trattava di assistenzialismo, ma di costruire ponti autentici tra ecosistemi che si alimentano a vicenda.”
Il programma culminerà in un Demo Day (evento conclusivo in cui startup o progetti innovativi presentano il proprio lavoro a un pubblico selezionato) presso la Residenza dell’ambasciatore italiano, dove le quattro startup migliori si aggiudicheranno un viaggio completamente finanziato in Italia nel 2026 per incontrare investitori, università, acceleratori e partner dell’ecosistema dell’innovazione italiano ed europeo.
La scelta della Tanzania non è casuale. Sebbene nel 2023 il totale dei finanziamenti raccolti dalle startup tanzaniane si aggirasse intorno ai 25 milioni di dollari, il Paese sta rapidamente guadagnando attenzione da parte di investitori e attori internazionali. La Tanzania conta oggi oltre 60 hub tecnologici distribuiti sul territorio, a conferma di una crescente infrastruttura a supporto dell’innovazione. Un confronto con Paesi più avanzati come il Kenya, che nello stesso periodo ha attratto circa 800 milioni di dollari in investimenti, evidenzia il margine di crescita ancora disponibile e l’ampio spazio per l’intervento di programmi di supporto, accelerazione e investimento.
Un esempio concreto del potenziale tanzaniano è la fintech Nala, la prima startup del Paese selezionata da Y-Combinator, uno dei più importanti acceleratori globali. Nel 2024 ha raccolto un round Serie A da 40 milioni di dollari, diventando profittevole e ampliando la propria presenza in 11 mercati africani, con oltre 700.000 utenti serviti. Un caso che dimostra come anche in ecosistemi ancora giovani possano nascere realtà capaci di competere e scalare a livello continentale.
Una call da record
I numeri della selezione 2025-2026 confermano la crescente forza di attrazione del programma. Startup Africa Roadtrip ha raggiunto il risultato più alto di sempre: 672 candidature ricevute da startup africane, con un incremento del 50% rispetto al programma precedente. Non si tratta solo di un numero, ma del segno di un movimento in crescita. La maggioranza delle candidature è arrivata dalla Tanzania, seguita da Kenya e Uganda, che insieme rappresentano quasi il 75% di tutte le richieste. Occorre sottolineare che il 50% delle startup ha almeno una fondatrice donna, e quasi il 70% ha già utenti o clienti paganti.
Agricoltura e AgriTech guidano con il 35% delle candidature, seguite da educazione (13%), sanità e HealthTech (10,4%), energie rinnovabili (9%), software e intelligenza artificiale (8,6%), e fintech (7,6%). Il restante 16,4% include settori come retail, turismo, logistica, manifattura e impresa sociale. Il profilo medio dei founder rivela una generazione di imprenditori maturi e preparati: i team hanno in media più di due co-fondatori, il 72% delle startup è già costituita legalmente, più della metà sta attualmente raccogliendo fondi principalmente in fase pre-seed e seed, e l’anno mediano di fondazione è il 2022.
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