Il termine startup innovativa si riferisce a una precisa categoria di imprese, che possono beneficiare di agevolazioni dedicate a patto di rispettare requisiti specifici previsti dalle leggi nazionali ed europee. Parliamo, ma questo lo sanno tutti, di aziende caratterizzate da una fortissima innovazione tecnologica, che spesso operano nella produzione di beni o (come accade più spesso) servizi legati al mondo del digital e/o della sostenibilità ambientale.
Le startup innovative, per tutte queste ragioni, sono realtà molto attenzionate da investitori ed economisti. In questo breve articolo cerchiamo di capire cosa sono le startup innovative, quali requisiti bisogna rispettare per rientrare nella categoria, quali sono le principali agevolazioni a loro dedicate e perché sono così importanti.
Startup innovative: cosa sono
In termini generali, le startup innovative sono imprese dall’alto tasso tecnologico, quasi sempre piccole “giovani” e di recente costituzione. Questa definizione, però, non ha alcuna valenza giuridica. La legge italiana, infatti, precisa in modo puntuale cosa siano le startup innovative, definendo tutti i requisiti che queste debbano rispettare per rientrare nella categoria.
Parlando in termini giuridici, gli ultimi aggiornamenti normativi in materia di startup innovative sono la circolare 2025 del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), e soprattutto lo Scaleup Act: la normativa 2024 dal governo Meloni inserita all’interno della legge sulla concorrenza e che ridisegna proprio le regole che le imprese innovative dovranno rispettare per essere considerate tali.
Questi aggiornamenti legislativi hanno ridefinito i criteri di qualificazione, enfatizzando l’importanza di attività tecnologicamente avanzate e introducendo nuovi strumenti a supporto delle imprese innovative. Se vuoi saperne di più, dai un’occhiata al nostro approfondimento.
Startup innovative: requisiti da rispettare
I requisiti delle startup innovative sono complessi, numerosi e in continua evoluzione. Esistono però alcuni punti fermi che possiamo mettere nero su bianco:
- devono essere PMI con sede legale in Italia o anche in UE, purché svolgano la loro attività in Italia;
- devono essere di recente costituzione. Questo parametro, solitamente fissato in 5 anni, è stato prorogato durante la pandemia, poi accorciato a 3 anni e c’è chi vorrebbe allungarlo fino a 9 anni. Insomma, un groviglio difficile da sciogliere ma che segue una logica precisa: le startup innovative sono sempre nuove imprese;
- non devono derivare da fusione, scissione o cessione di altre aziende;
- devono operare prevalentemente nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di prodotti e/o servizi innovativi ad alto tasso tecnologico;
- devono rispettare determinati limiti di fatturato o di valore della produzione (solitamente fissato a 5 milioni di euro) e non devono distribuire utili.
Questi, ovviamente, sono solo alcuni dei requisiti che le startup innovative devono rispettare. Queste, inoltre, devono essere iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio a loro dedicate. Proprio questo consente l’accesso a specifiche agevolazioni fiscali, contributive e societarie previste dalla disciplina
Startup innovative: i bandi di finanza agevolata
Le startup innovative possono accedere a numerosi strumenti di finanza agevolata previsti dalla normativa italiana. Tra i principali finanziamenti startup vi sono Smart&Start Italia, Resto al Sud 2.0 e ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero, tutti gestiti da Invitalia. Questi incentivi prevedono contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per sostenere investimenti in ricerca, sviluppo e digitalizzazione.
Perché sono importanti le startup innovative
Le startup innovative rivestono un ruolo cruciale nel progresso scientifico, tecnologico ed economico di un Paese. Esse rappresentano il principale veicolo di trasferimento tecnologico tra ricerca accademica e mercato, fungendo da catalizzatori nell’applicazione pratica di scoperte scientifiche. Operando in settori ad alta intensità di conoscenza, come l’intelligenza artificiale, le biotecnologie o la green economy, generano soluzioni disruptive capaci di ridefinire paradigmi industriali consolidati.
L’elevata propensione alla sperimentazione e l’adozione di modelli organizzativi agili consentono alle startup innovative di adattarsi rapidamente al mutare delle condizioni socioeconomiche e tecnologiche. Questo le rende essenziali per la resilienza e la competitività di un ecosistema economico in evoluzione continua.
Dal punto di vista macroeconomico, le startup innovative contribuiscono alla diversificazione produttiva e all’incremento del valore aggiunto nazionale, stimolando occupazione qualificata e attrazione di investimenti, anche esteri. Inoltre, svolgono una funzione di avanguardia tecnologica, diffondendo know-how e competenze nel tessuto imprenditoriale esistente.
Insomma, sostenere lo sviluppo delle startup innovative significa promuovere una crescita sostenibile e orientata all’innovazione, essenziale per affrontare le sfide globali in ambito ambientale, sanitario e industriale. Esse sono, a tutti gli effetti, un motore imprescindibile per il progresso scientifico e la trasformazione digitale del futuro.
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