Flavio Zanonato lascia Confesercenti Veneto Centrale

«Motivi familiari. Purtroppo ho una situazione in famiglia che non mi consente più di gestire questo incarico». È con poche parole che l’ex sindaco di Padova Flavio Zanonato conferma una decisione presa qualche settimana fa, ma non ancora comunicata ufficialmente: si è dimesso dal ruolo di direttore di Confesercenti Veneto Centrale, che ricopriva appena da quattro mesi. Resterà comunque presidente del Conservatorio Pollino, un ruolo che pure aveva minacciato di lasciare dopo uno scontro, poi rientrato, con il direttore Elio Orio.

A 75 anni, compiuti lo scorso 24 luglio, Zanonato aveva affrontato con piglio deciso l’incarico di gestire una rete di imprese del commercio, turismo e servizi che in regione vanta quasi 50 mila iscritti, un migliaio di dipendenti e cinquanta sedi operative. Ed erano già state diverse le iniziative messe in campo, prima fra tutte l’apertura al posto di un ex bar proprio sotto Palazzo Moroni di una «bottega del credito», uno sportello operativo pensato per facilitare l’accesso al credito e al microcredito, rivolto in particolare a start-up e nuove iniziative imprenditoriali.

Nell’ufficio di via Savelli Zanonato era arrivato grazie all’interessamento del direttore generale nazionale dell’associazione Giuseppe Capanna, per prendere il posto del dimissionario Vincenzo Miceli. Ora dunque per Confesercenti ripartirà la caccia a un nuovo direttore. Da una parte resta il tema del risanamento economico dell’associazione, che ha una «situazione finanziaria complessa», come l’aveva definita lo stesso Zanonato.

Dall’altra c’è il tema politico della crisi del commercio, in particolare quello di vicinato, che soffre la concorrenza dei centri commerciali e dell’e-commerce. La palla passa nelle mani del presidente Nicola Rossi, del direttore regionale Maurizio Franceschi e del presidente vicario del Veneto centrale Flavio Convento.

Dal canto suo Zanonato continuerà ad occuparsi del conservatorio Pollini, dove sono in corso i lavori di ristrutturazione della sede storica e dovranno essere seguiti quelli di adeguamento dell’auditorium di via Cassan. —