Negozi di vicinato nei piccoli Comuni: i contributi regionali per (ri)aprirli

Invertire la rotta dello spopolamento dei piccoli comuni, incentivando la riapertura di negozi di vicinato, in particolare alimentari: è l’obiettivo della nuova misura di Regione Lombardia che ha stanzia 5,5 milioni di euro per questo scopo.

I contributi a fondo perduto, per chi decide di investire in questo settore nei piccoli centri, vanno da 3mila a 40mila euro e coprono fino all’80% delle spese ammissibili: ogni comune e ogni frazione può fare la richiesta.

Le imprese beneficiarie – spiegano da Regione – potranno essere sia nuove attività sia nuove unità locali di imprese già esistenti. Tra le spese ammesse ci sono l’acquisto di attrezzature e arredi e la realizzazione delle strutture stesse, oltre all’acquisto di  software gestionali e hardware, registrazione e sviluppo di marchi e certificazioni qualità, spese notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa, consulenze, canoni di locazione, piani di comunicazione.

“Il ruolo dei Comuni è fondamentale – ha spiegato l’assessore alla Montagna Alessandro Sertori – perché possono integrare il sostegno di Regione mettendo a disposizione degli spazi per l’impresa e riducendo i tributi locali connessi all’apertura e allo svolgimento dell’attività”.

Per l’assessorato allo Sviluppo Economico retto da Guido Guidesi, che ha peraltro appena rifinanziato un’altra misura dedicata alle Nuove imprese, è fondamentale “assicurare servizi di prossimità ai cittadini, partendo dai negozi di alimentari, per arginare la desertificazione commerciale, correlata ai fenomeni di spopolamento. Il commercio di vicinato non ha solamente una valenza economica, ma svolge – ha concluso – un ruolo sociale e di presidio del territorio”.