Dall’intero territorio regionale riconosciuto Zona Economica Speciale, attesi vantaggi fiscali, sburocratizzazione e rilancio produttivo. Soddisfazione trasversale dalla Giunta, opposizione e mondo economico
L’Umbria è ufficialmente una Zona Economica Speciale (ZES). Un riconoscimento strategico che riguarda l’intero territorio regionale e che, come evidenziato da più parti politiche e istituzionali, potrebbe rappresentare una svolta concreta per lo sviluppo economico, la crescita occupazionale e la capacità di attrarre investimenti.
Ma cosa significa, in pratica, diventare ZES?
Le Zone Economiche Speciali sono aree del Paese che godono di una serie di incentivi fiscali, sgravi contributivi e soprattutto di semplificazioni burocratiche per le imprese. L’obiettivo è quello di favorire la creazione di nuove attività, rafforzare quelle esistenti e stimolare l’arrivo di capitali e imprese, anche esterne, capaci di generare posti di lavoro e innovazione.
Strumenti operativi come il SUAP ZES – lo Sportello Unico per le Attività Produttive gestito da Unioncamere – sono pensati proprio per rendere rapide ed efficaci le autorizzazioni e gli adempimenti burocratici necessari.
La soddisfazione della Giunta regionale
La presidente della Regione Stefania Proietti ha espresso «grande soddisfazione» per l’inserimento dell’Umbria tra le ZES, ringraziando direttamente il Governo e la premier Meloni.
«È un’opportunità concreta per dare un forte impulso alla nostra economia – ha dichiarato – grazie ad agevolazioni fiscali, contributive e procedurali che potranno attrarre nuovi investimenti e creare occupazione. L’inserimento nelle ZES è anche un riconoscimento del ruolo strategico della nostra regione».
Proietti ha inoltre sottolineato la portata interregionale del provvedimento, ricordando che l’Umbria è stata inserita nella ZES insieme alle Marche, a conferma di una visione logistica e produttiva condivisa.
Tesei: “Un risultato seminato negli anni passati”
Soddisfazione anche tra le fila dell’opposizione, con l’ex presidente regionale Donatella Tesei (Lega) che rivendica l’origine del percorso come frutto di un lavoro avviato sotto la sua amministrazione:
«È un traguardo strategico – afferma – nato durante il mio mandato. Già nella scorsa legislatura avevamo posto le basi per l’accesso dell’Umbria a misure agevolative prima riservate solo ad altre aree del Paese. Dalla riconversione dell’area ex Merloni, al dialogo con le Marche, fino all’inserimento delle Zone logistiche semplificate nel quadro normativo: è un lavoro di cui oggi si vedono i frutti».
Prisco: “Un’occasione storica per l’Umbria”
Dal fronte di governo, il sottosegretario al Ministero dell’Interno Emanuele Prisco (Fratelli d’Italia) parla di «una decisione strategica che riconosce le potenzialità dell’Umbria» e ringrazia la presidente Meloni e il ministro Foti per la sensibilità mostrata.
«La ZES – spiega Prisco – è una risposta concreta alle esigenze di modernizzazione e crescita, in particolare delle aree interne. È una bella giornata per l’Umbria».
Il mondo economico: “Ora attrarre investimenti”
A salutare con entusiasmo la notizia è anche Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, che sottolinea il ruolo attivo dell’ente camerale nell’aver sollecitato questo traguardo:
«La ZES offrirà nuove opportunità di crescita – ha affermato – e consentirà alla regione di attrarre più investimenti. Il SUAP ZES, gestito proprio dal sistema camerale, sarà uno strumento fondamentale per snellire le procedure e dare concretezza alla sburocratizzazione».
L’ingresso dell’Umbria nella ZES segna un passaggio rilevante per la politica industriale regionale, con attese che spaziano dalla crescita del PIL all’aumento dell’occupazione, passando per la modernizzazione infrastrutturale e la valorizzazione del capitale umano.
Ora la sfida sarà trasformare i vantaggi formali in risultati tangibili.
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