L’azienda pronta a lanciare moto con propulsori di nuova generazione. Il piano presentato al Ministero per poter accedere ai contributi pubblici. L’ok della Regione. L’ad Domenicali: «Rafforziamo la nostra competitività»
Ducati accelera su ibrido ed elettrico. La Rossa di Borgo Panigale nei prossimi cinque anni ha in programma di lanciare nuovi prodotti con motori di nuova generazione. Si tratta di una svolta storica per l’azienda che del motore «Desmo» ha fatto una sorta di religione per cultori e appassionati. Tra le nuove moto ci saranno anche diverse novità Enduro per tentare di rubare fette di mercato ai concorrenti.
Il piano di investimenti
In questa ottica verranno, inoltre, aumentate le risorse destinate a ricerca e sviluppo. Per questo la società, di proprietà di Audi del gruppo Volkwagen, ha licenziato un importante piano di investimenti. Si parla di una cifra superiore ai 100 milioni, anche se il dato ufficiale non è ancora stato diffuso. Gli investimenti serviranno anche a riammodernare lo storico stabilimento di Borgo Panigale che vedrà aumentata la propria capacità produttiva. Il piano strategico per il quinquennio 2025-2029 della società prevede anche l’aumento degli occupati.
A oggi i lavoratori con contratto a tempo determinato nello stabilimento di Borgo Panigale sono circa 1.70o, nelle scorse settimane Ducati non aveva rinnovato circa 450 contratti a tempo determinato e ridotto il part time a causa del calo del mercato delle due ruote colpito da dazi, svalutazione del dollaro e tensioni geopolitiche. L’azienda che nel 2024 ha chiuso per il terzo anno di fila un bilancio con ricavi superiori al miliardo immagina decine di nuove assunzioni nei prossimi cinque anni.
Il Contratto di Sviluppo per accedere ai contributi pubblici
Il Contratto di Sviluppo di Ducati incentrato su innovazione tecnologica e ampliamento della gamma dei prodotti è stato illustrato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, allo scopo di accedere a un contributo pubblico.
La Regione Emilia-Romagna è stata chiamata a esprimere un parere, in merito alla coerenza della proposta con la propria programmazione e su quanto previsto dal Patto per il Lavoro e il Clima: il parere positivo è stato notificato ufficialmente a Invitalia, delegata alla procedura dal Mimit. L’ investimento di Ducati, spiegano dalla Regione, «è destinato ad avere un impatto positivo anche sull’occupazione».
La Regione: «Investimento significativo»
Si tratta, osserva in una nota Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo Economico di «un investimento significativo, che punta a rendere il polo produttivo di Bologna, a Borgo Panigale, un hub di livello internazionale sempre più all’avanguardia e orientato all’innovazione e alla sostenibilità. Considero una grande opportunità che proprio nello stabilimento storico, localizzato sul nostro territorio, nel cuore della Motor Valley, si continui ad investire in ricerca e sviluppo di tecnologie innovative».
Al riguardo, sottolinea nella nota l’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, «siamo molto orgogliosi di aver ottenuto il parere favorevole della Regione: rappresenta un importante riconoscimento della qualità del nostro piano strategico. Il progetto è incentrato sull’adozione di nuove tecnologie e processi produttivi all’avanguardia con l’obiettivo di rafforzare la competitività globale di Ducati nel lungo periodo e creare valore per il territorio, a cui siamo legati da un profondo senso di appartenenza».
Soddisfatti i sindacati
Soddisfatto anche il sindacato che, spiega una nota, «accoglie positivamente la conferma del percorso che porterà ad un importante investimento in ricerca, innovazione e sviluppo: si parla di un investimento significativo che sarà oggetto di valutazione nei prossimi incontri con l’azienda», dice Mario Garagnani della Fiom bolognese. La Fiom, infine, auspica «la conferma e la eventuale implementazione di tutto il piano di investimento in prodotto, industrializzazione e infrastrutture e la conferma dell’utilizzo di tutti gli strumenti contrattuali a disposizione per gestire la fase di calo produttivo dovuto alla situazione di mercato globale e ridurre al minimo l’impatto nei confronti dei lavoratori» .
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