Giorgetti: “Si tratta ancora per definire esenzioni. Trump ha giocato bene la sua partita”


“Sarebbe opportuno che anche l’Europa in qualche modo valuti delle risposte europee o comunque approcci con maggiore flessibilità gli strumenti come il Pnrr su cui noi stiamo facendo una riflessione: perché ricordo che entro l’autunno ci sarà l’ultima revisione dell’attuale piano in cui noi faremo anche delle scelte, magari spostando le risorse esattamente dove c’è maggiore necessità e urgenza e auspichiamo che questo tipo di approccio flessibile l’Europa lo condivida, visto la situazione che stiamo oggettivamente vivendo”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti collegato con la festa della Lega a Cervia. “Onestamente l’accordo politico” sui dazi americani “è un accordo politico come cornice, un accordo quadro come si potrebbe dire: ogni giorno un dettaglio dell’elemento viene disvelato e al momento  attuale si tratta ancora per escludere settori, situazioni e alla fine, soltanto alla fine, si potrà fare un bilancio, soprattutto tarato sul nostro tipo di economia, l’economia italiana”. Lo dice il ministro  dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in collegamento con la festa della Lega a Cervia. “Quindi non è banale se alcuni prodotti agricoli siano ricompresi o non siano ricompresi; non è banale come verranno  trattati i prodotti farmaceutici. E ricordo che il settore della farmaceutica è il settore industriale di maggiore sviluppo in questo momento in Italia”. Per il ministro, “Trump ha giocato la sua partita di poker  da abile giocatore e quindi una cosa è sicura: ha massimizzato gli interessi degli americani, dell’economia americana. E’ stato eletto con lo slogan America First e sta rispettando quello che è il mandato  che gli elettori gli hanno dato. Ecco, la domanda è se l’Europa risponde esattamente agli interessi degli europei, dell’economia europea. Questo è un altro tipo di discorso sicuramente. L’Europa fa un po’  più di fatica, questo mi sembra abbastanza evidente”. “L’economia di Trump inciampa. Il presidente ha messo in atto il suo nuovo ordine mondiale sui dazi, ma lavoro e crescita non sembrano andare molto bene”: così un fondo del board del Wall Street Journal: “Trump ha imposto il suo nuovo regime tariffario al mondo, e il trionfalismo è palpabile in terra Maga. Ma forse è meglio frenare l’euforia, perché i rapporti di questa settimana su occupazione ed economia suggeriscono che la nuova età dell’oro potrebbe richiedere del tempo per arrivare”, scrive il quotidiano. I dazi di Trump colpiscono anche il miliardario Warren Buffett. Berkshire Hathaway, la holding di Buffett, ha dichiarato che le sue attività di beni di consumo hanno subito un duro colpo a causa della politica commerciale del presidente degli Stati Uniti che ha aumentato i dazi sui beni importati. Il gruppo di prodotti di consumo del conglomerato ha registrato un calo del fatturato del 5,1% nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, attestandosi a 189 milioni di dollari, a causa di volumi inferiori, dazi e ristrutturazioni aziendali. Berkshire ha affermato che i dazi hanno causato ritardi negli ordini e nelle spedizioni. 
 



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