Dopo l’analisi macroeconomica globale, Alberto Caruso, Director Senior Economist di EY Parthenon Italia, ha portato l’attenzione sul contesto italiano e lombardo. “Il primo trimestre ha sorpreso positivamente, con una crescita del PIL superiore alle attese (+0,3%), trainata dai consumi delle famiglie e da un mercato del lavoro ai massimi storici”, ha spiegato, sottolineando come l’occupazione abbia superato i 24 milioni di unità e la disoccupazione sia scesa sotto il 6%.
L’inflazione, ha aggiunto, si è ridimensionata grazie al calo dei beni energetici, mentre la componente core si mantiene stabile intorno al 2%. “Questo ha restituito potere d’acquisto alle famiglie, anche se i salari reali restano sotto i livelli pre-2021, soprattutto in Italia rispetto ad altri Paesi europei”, ha osservato Caruso, evidenziando come la crescita resti disomogenea tra settori: in difficoltà quelli energivori, in ripresa il farmaceutico e l’alimentare.
Caruso ha poi citato una ricerca EY secondo cui i dazi potrebbero avere un impatto potenziale tra lo 0,5% e lo 0,9% del PIL italiano nel biennio 2025-2026, a seconda della severità delle misure tariffarie. “Non conta solo l’export diretto verso gli Stati Uniti, ma anche quello indiretto, attraverso le catene globali del valore. L’Italia è fortemente integrata in queste dinamiche, soprattutto nel Nord”, ha spiegato.
Infine, ha analizzato il quadro della Lombardia, che da sola genera il 23% del valore aggiunto nazionale. “È un territorio solido, con alta produttività, forte presenza di imprese innovative e un buon livello di digitalizzazione”, ha affermato. Tuttavia, ha evidenziato anche alcune criticità strutturali, come il basso numero di laureati rispetto alla media europea e il crescente mismatch tra domanda e offerta di competenze. “Serve continuare a investire in formazione, ricerca e collaborazione tra università e imprese per restare competitivi anche nel contesto europeo”, ha concluso.
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