Quando l’intelligenza artificiale entra in azienda, escono i lavoratori

Secondo un rapporto pubblicato giovedì dalla società di outplacement Challenger, Gray and Christmas, le imprese private statunitensi hanno tagliato oltre 10.000 posti di lavoro a luglio a causa delle ristrutturazioni legate all’IA.

Il rapporto mostra che a luglio le aziende statunitensi hanno annunciato oltre 806.000 tagli di posti di lavoro nel settore privato quest’anno, stabilendo un nuovo record per lo stesso periodo dal 2020. Tra queste, l’industria tecnologica è diventata la “zona più colpita”, con oltre 89.000 posti di lavoro tagliati, con un aumento del 36% rispetto all’anno precedente. Le imprese generalmente attribuiscono i licenziamenti alla pressione tariffaria e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Il rapporto indica che dal 2023, oltre 27.000 posti di lavoro sono stati direttamente sostituiti dall’ascesa dell’IA e che la tecnologia emergente è diventata una delle cinque principali cause di perdita di posti di lavoro quest’anno. In altri settori, una serie di fattori ha esercitato una pressione al ribasso sull’occupazione. Finora, nel 2025, gli enti governativi hanno annunciato oltre 292.000 tagli di posti di lavoro dovuti a riduzioni a livello federale.

Nel frattempo, il settore del commercio al dettaglio sta accelerando i licenziamenti sotto la pressione delle tariffe. A luglio, i rivenditori hanno annunciato tagli per oltre 80.000 posti di lavoro, con un aumento di quasi il 250% rispetto all’anno precedente. Il rapporto avverte che se la spesa dei consumatori rimarrà debole, l’ondata di chiusure di negozi potrebbe aggravare ulteriormente il rischio di disoccupazione.